IL DIARIO DEI VIAGGI IN BULGARIA

del sito www.lincontro-italia-bulgaria.com

"Incomprensione"

by Cartongessato

Era una delle prime volte che visitavo il Paese e le scritte in caratteri cirillici non aiutavano molto a capirne la lingua.
Comunque il cambio della valuta era oltremodo vantaggioso ed il pensionato italiano aveva l’impressione di essere diventato piuttosto abbiente se non addirittura “ricco”.
Perciò, l’dea era stata quella di portare da casa il minimo indispensabile, in modo d’avere poi l’occasione di comprare tutto il resto, o quasi, nei negozi locali.
A quei tempi, alcuni di questi piccoli negozietti si trovavano anche negli scantinati, altri in box per automobili ed altri ancora al piano rialzato con alcuni gradini per accedervi.
In uno di questi ultimi , con solo tre gradini dal marciapiede, erano in vendita sandali, scarpe e ciabatte .
Bisognava fare attenzione alle misure perché i “numeri” erano quelli adottati in UK, altri in USA ed altri ancora in RPC.
Per non sbagliarsi, bisognava quindi provarli senz’altro.
Entro e ne scelgo due paia, ma il negozio era veramente “mini” e, per la prova, è stato giocoforza uscire e sedermi sul gradino di centro all'uscita del negozio.
Per fortuna la larghezza del gradino era tale per cui i clienti potavano entrare ed uscire a… senso unico alternato.
Mentre calzavo la scarpa ho notato, seduto a cavalcioni di una sedia e di fronte al negozio, quello che doveva essere il proprietario.
Se ne stava all’ombra con una canottiera scura come il suo viso, una barba non rasata da qualche giorno ed il petto villoso.
Mentre armeggiavo con il calzascarpe, lo vedo guardarmi torvo e con un gesto imperioso della mano far cenno di avvicinarmi a lui.
Penso, anzi interpreto, che mi voglia dire di togliermi dal gradino e di lasciare libero il passaggio.
Cerco, a gesti, di fargli capire che farò in fretta, che abbia solo un po’ di pazienza, ma che comunque non impedisco ai clienti di entrare ed uscire dal suo negozio.
Quello sembra insistere maggiormente e con fare ancora più deciso si alza e mi si avvicina con la sedia in mano.
Accidenti, penso, possibile che abbia così premura?
All’ora, per evitare ulteriori discussioni decido anch’io di alzarmi (con una scarpa si ed una no) cercando di lasciare completamente libero il passaggio.
A quel punto, con un balzo lui mi è accanto, appoggia la sedia a terra, mi prende per un braccio e poi, con un largo sorriso, mi obbliga ad accomodarmi sulla sua sedia!
Ecco, sembrava dire, finalmente hai capito?
Non sei più comodo a provare le scarpe così?
Confesso che mi sono subito pentito d’aver pensato male di lui e menomale che non l’ho dato a vedere, infatti, voleva solo essere gentile con lo straniero: si trattava solo di comprendersi.
Già, mi sarebbe bastato pensare “in positivo” invece che il contrario.
A distanza di tempo, mi capita spesso di raccontare questo caso di “incomprensione”, anche perché credo che, nella sua semplicità, abbia comunque una sua morale.

Bulgaria: dieci giorni tra antiche fortezze e monasteri

Viaggio "on the road" in tre tappe per visitare antiche fortezze ed i monasteri della Bulgaria centrale e settentrionale

Salve a tutti!
Voglio raccontarvi la splendida esperienza che ho avuto in Bulgaria, visitando questa meravigliosa nazione per dieci giorni, dal 29 luglio all’8 agosto. Premetto che partivo con la mia
compagna, che è bulgara, quindi godevo di un “trattamento agevolato” per la lingua (il bulgaro infatti è, come le lingue slave, praticamente incomprensibile per i neolatini!)
Prima di tutto il biglietto aereo: per Sofia consiglio Alitalia, prenotando per tempo costa circa 280€ A/R, compresa la tratta supplementare fino a Roma (io vengo da Cagliari) e non ci si stressa con i bagagli. Per chi vuole risparmiare e parte da Roma c’è la Wizzair, ma decolla all’alba e non è pratica, soprattutto se avete bagaglio extra. Da notare che con Alitalia c’è la franchigia di 23 kg, ma con UN SOLO bagaglio in stiva.
29/7/2011: Partenza alle 11 da Cagliari, tre ore di sosta a Roma quindi prosecuzione per Sofia dove arriviamo alle 18 ora locale (sono un’ora davanti a noi) e dove ci riceve il fratello della mia compagna, che vive là. Serata a cena in un ristorante in centro, organizzato dentro il cortile interno di una casa (ne è pieno là), quindi notte al Downtown Hotel, ottimo albergo dove abbiamo soggiornato in doppia a 80€, colazione inclusa (e di ottima qualità, aggiungo).
30/7/2011: in mattinata mio cognato ci ha accompagnati a noleggiare un’auto. Apro una seconda parentesi sui noleggi: con i noleggiatori istituzionali (Hertz la più economica) avrei speso per dieci giorni 350€ per una media (tipo Ibiza), che sarebbe stata nuova di zecca e con mille raccomandazioni sullo stato di riconsegna. Andando da un noleggiatore privato ci sono stati chiesti 400 leva (200€ circa, il cambio è fisso) per una Opel Zafira, non giovanissima ma ideale perché non dovevo preoccuparmi per i furti o i graffi, anche se aveva dei problemi di partenza a freddo. Ovviamente le garanzie sono minori rispetto ai noleggiatori istituzionali, quindi sappiatevi regolare, soprattutto se non conoscete nessuno. Tenete inoltre presente che in Bulgaria è controproducente girare con un’auto troppo nuove o con targa straniera, perché i poliziotti non sono sempre cristallini, e se vedono che sei un turista non sdegnano a volte di chiederti una “mancia” per evitare la multa; ad onor del vero, nonostante i numerosissimi posti di blocco, sono stato fermato una sola volta da un poliziotto onesto, ma mio cognato mi ha assicurato che spesso non è così (anche lui è abituato a pagare il “pizzo”; l’abitudine è così diffusa che un autista bulgaro in Italia, pensando che anche noi ragionassimo come loro, per evitare una multa ha cercato di dare 5€ ai poliziotti italiani, con il risultato di finire dritto al commissariato e sulle prime pagine delle news del suo paese). Inoltre è diffusa l’ottima abitudine di segnalare i posti di blocco con gli abbaglianti: fateci caso e rallentate, per i limiti di velocità sono molto fiscali (hanno anche i telelaser portatili, li ho visti).
Tornando al viaggio, arriviamo all’ora di pranzo a Plovdiv, la nostra prima meta. Le strade di collegamento principali sono mediamente in buone condizioni, le secondarie sono spesso disastrose. Se l’avete è utile il navigatore satellitare, io ho usato TomTom e non ho avuto problemi (anche se certe cittadine neanche le vedeva, la copertura è limitata ai centri principali). Pranziamo al ristorante Dayana, il miglior ristorante che ho trovato in BG (l’ho recensito in Tripadvisor, se vi interessa), quindi un giro nella città, che ha un’interessante zona pedonale. Cena, sempre per non sbagliare, al Dayana, dormiamo all’Hotel Noris, un tre stelle più che dignitoso con un bar che è anche punto di ritrovo della gioventù locale (le stanza però era ben insonorizzata e non ci ha dato problemi)

pubblicato sul sito "Turisti per caso.it"
qui il racconto integrale di questo diario

Viaggio per Sozopol, Bulgaria

La destinazione delle nostre vacanze estive 2011 e' stata la Bulgaria dove abbiamo passato 12 gg al Duni Royal Resort vicino a Sozopol sul mar nero.
L'albergo era spettacolare con tanto divertimento per i piu piccoli, una stanza molto pulita e moderno, cucina ottima e uno staff gentile. L'unica pecca erano gli altri cento mila turisti a Sozopol che ti rubavano il posto al sole..
Forse esagero un po ma cmq c'era tanta gente sulla spiaggia. Per il resto tutto ok ed e' stata una vacanza da famiglia passata benissimo.

tratto da: http://www.yukiba.it/europa/bulgaria/sozopol-viaggio-per-sozopol-bulgaria-viaggio-1886.html

Tre giorni in Bulgaria

Tornando in auto dalla Grecia all'Italia abbiamo trascorso tre giorni in Bulgaria. E' stato un viaggio breve ma molto interessante che mi piacerebbe condividere con voi e i vostri lettori per invogliare qualcuno a visitare questo paese così poco conosciuto. ...

di Oleron
pubblicato su Turisti per caso e qui riportato per gentile autorizzazione dell'autrice

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Vorrei raccontarvi qualche impressione sui tre giorni che ho passato in Bulgaria di ritorno dalla Grecia. Eravamo in cinque, io, mio marito e i nostri tre bambini a bordo di una Kangoo molto carica. Abbiamo passato due notti a Melnik, un villaggio nel sud del paese, vicino alla frontiera con la Grecia. E’ un posto molto bello e relativamente turistico, famoso per la produzione di vino, l’architettura tradizionale e le colline di argilla sullo sfondo. Dormivamo all’Usunova Kasta, una pensione ricavata in una vecchia casa, con le stanze che si aprono su un ballatoio affacciato sul cortile centrale. La gestisce una simpatica coppia di signori anziani che la mattina ci preparava una ricchissima colazione bulgara, il tutto per 35 euro a notte.
Dal punto di vista pratico viaggiare è molto semplice, le strade sono generalmente buone, i prezzi davvero bassi (per mangiare in cinque spendevamo dai 10 ai 20 euro) e c’è molto da vedere; nella piccola parte di Bulgaria che abbiamo visitato noi soprattutto monasteri (consiglio quello di Rozhen a 7 km da Melnik e naturalmente il monastero di Rila, uno dei più famosi della Bulgaria, annidato tra le montagne a sud di Sofia), villaggi e montagne. Ci è rimasta una grande curiosità di vedere il resto del paese. Comunicare con la gente del posto non è immediato, ma alla fine ci si capisce. Certo, appena arrivati, si resta spiazzati quando ci si accorge che i bulgari scuotono la testa per dire sì e la chinano per dire no, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine (almeno credo, tre giorni non sono abbastanza). Per degli italiani, che per di più arrivano dalla cordialissima Grecia, l’impatto non è dei più accoglienti, almeno questa è stata la nostra prima impressione, senz’altro superficiale. Non si usa molto ringraziare e sorridere e c’è un approccio piuttosto diretto, cosa non per forza negativa. Del resto, tutte le persone con cui abbiamo avuto a che fare sono state estremamente oneste e corrette. Resta il rimpianto di non avere potuto approfondire discorsi e conoscenze per problemi linguistici, ma forse è uno stimolo in più per tornare.

Una domenica a Sandanski

Sandanski è la città di Spartaco ci spiega un cartellone appena arrivati. La scritta in caratteri
cirillici sullo sfondo di una statua dall’aspetto fiero. Sandanski grad Spartaca, per la precisione. Il sud della Bulgaria, una domenica di fine giugno, una lunga via pedonale strapiena di gente. Ci sono, nell’ordine: bambini che circolano su grandi automobili elettriche a gettone, non esiste una pista vanno semplicemente su e giù per la strada. Venditori di lamponi in bicchiere di plastica, prezzo 50 centesimi di euro ma si paga in lev. Venditori di semi di girasoli e semi di zucca in bicchiere di plastica. Grande albergo comunista Sveti Nicola, san Nicola, che incombe sulla piazza, con portiere in camicia bianca e pantaloni neri all’ingresso. Ristorante greco con cameriere che cerca di attirare clienti; pare che diversi uomini greci vengano qui per turismo sessuale, almeno così scrive la Lonely Planet. Manifestini mortuari in formato A4; nessuno annuncia una morte, sono tutti in ricordo di anniversari: 40 giorni, sei mesi, un anno, cinque anni; sempre la foto, spesso qualche verso di una poesia. Negozi di moda italiana dai nomi improbabili; uno si chiama Marcello Adultini, Creation in Italy e vende articoli in pelle ma
anche camicie. Grande albergo con piscina termale piena di gente; un simbolo di Sandanski, ricorre sulle cartoline, sui magneti da frigo; grigio, mastodontico. E poi arriva il parco. Spazi ampi, prati curati, fiori, un grande viale centrale, bandiere bulgare affiancate a bandiere dell’Unione Europea. Di nuovo le macchinine a gettone, poi una fontana termale dal sapore di cloro appena prima della piscina termale olimpionica. Non si può nuotare perché sta per iniziare una gara di ragazzini: sono tutti riuniti insieme agli allenatori che mangiano kebabche (salsicce speziate, un grande classico della cucina bulgara) e patatine al bar della piscina. Un chiosco sgangherato, qualche sedia di plastica bianca e una tavolata chiassosa. Dall’altra parte c’è la piscina dei bambini, con una signora che fa pagare (poco) l’ingresso. E’ seduta davanti a un tavolino con una piccola cassa e chiacchiera al telefonino; sorride, ci fa entrare. Piccola piscina, scivolo d’altri tempi, erba: i bambini si divertono un mondo, scoppia qualche lite, tutto intorno ci sono vecchie sdraio con corde di plastica. Al ristorante della piscina è finito tutto, restano solo patatine con o senza formaggio. Tornati nel parco troviamo un plastico del massiccio del Pirin; c’è gente che lo esamina con attenzione, conoscono tutte le vallate, indicano le montagne, alla fine si fanno fotografare con la macchina digitale.
Verso l’una e mezzo pranziamo al ristorante Tropicana appena fuori dal parco, lungo il fiume. I tavoli all’aperto sono pieni, il pane si ordina a fetta: cinque fette, un tarator (altra specialità bulgara: zuppa fredda con yogurt, cetrioli, olio, finocchietto e noci), spiedini, insalata, patatine con formaggio. Intorno mangiano più o meno tutti le stesse cose, c’è un’atmosfera rilassata da domenica pomeriggio estiva, ritmi rallentati, voglia di trattarsi bene. Il cameriere ci porta un piattino strapieno di una salsa rossa che ricorda il ketchup, prezzo 20 centesimi. Si chiama lutenica avevamo chiesto cosa fosse e ha capito che la volevamo ordinare. La mangiamo religiosamente, spalmata sul pane; è più buona del ketchup.
Pensandoci su
Pensandoci su, in Bulgaria mi aspettavo in parte di trovare il vecchio Est, quello di quando il comunismo era appena crollato e bastava allontanarsi di pochi passi dall’Occidente per sentirsi in capo al mondo. Atmosfera esotica, prezzi stracciati, un’assenza assoluta di turismo, la sensazione entusiasmante per chi ama viaggiare di essere capitati in un mondo davvero diverso.
Questo Est di venti anni fa in realtà non esiste quasi più, nemmeno in Bulgaria, e probabilmente è un bene. C’è più ricchezza, più fiducia, l’Europa adesso è una sola, come si può avere nostalgia del passato?
Ma nello stesso tempo, con un lieve senso di colpa, ammetto che mi piacciono i carri che circolano ancora per le strade, le vie dei paesini in terra battuta, i palazzoni alla periferia di
Blagoevgrad e di Sofia con quell’aria tetra, cadente. Tutte cose che la gente di qui probabilmente trova imbarazzanti e spera di vedere scomparire nel più breve tempo possibile.
Ma mi piace anche, e in un certo senso mi emoziona, vedere che esiste un turismo bulgaro, che Melnik il sabato sera si riempie di gente venuta per il weekend che mangia nelle mehane (le osterie), dorme in albergo, fa festa e balla accompagnata da un coretto di zingari obesi e bravissimi; vedere la gente che visita i monasteri, scatta foto con macchine digitali, i distributori di benzina in stile Autogrill, i negozi che accettano le carte di credito e dappertutto la bandiera europea. Il cambiamento si tocca con mano e non si riesce a restare indifferenti.
Passaggio a Dragoman
E poi si arriva a Dragoman. Un nome da supereoe per una cittadina ai confini con la Serbia, un paesaggio da Far West, campi spazzati dal vento, montagne spoglie, quasi freddo, un’idea di avventura e di lontano. Al bar del centro – e il centro è un insieme di strade con grossi buchi nell’asfalto, chioschi, gente seduta sui marciapiedi – ci dicono che non esiste un albergo. Poi però entro in un mondo parallelo vicino alla statale: c’è un grande ristorante con parco e piscina, un menu di diverse pagine, prezzi rigorosamente bulgari cioè bassissimi. Qui mi dicono in inglese che l’albergo esiste e si trova cento metri più in là. Ci andiamo: si chiama Hotel Alex, è una casa a tre piani dipinta di rosa, un po’ inquietante. La reception è il monolocale dei proprietari: apro la porta e vedo un letto matrimoniale, una stufa di ghisa (e subito penso agli inverni a Dragoman, all’odore del carbone; qui il vecchio Est c’è ancora tutto, è più forte che
mai) e già immagino di avere sbagliato, ma poi arriva una donna minuta con i capelli lunghi, neri. Parla in francese e dice che le stanze ci sono, deve solo prepararle perché lei e il marito sono appena tornati da Sofia. E’ tutto molto strano, porte in compensato, camere ampie e ben tenute, ma fate attenzione ai bambini: e ci fa vedere il balcone del terzo piano senza ringhiera. Strano anche parlare francese sul far della sera a Dragoman, tra bulgari e italiani, mentre il vento soffia più forte. Una lingua di un paese lontano, imparata in scuole lontane e parlata in un posto che sembra essere l’incarnazione della parola lontano, almeno per me. E l’ultima sorpresa è il parco giochi di dimensioni abnormi: ogni pochi metri c’è un piccolo parco diverso in qualche dettaglio: da una parte uno scivolo, dall’altra due altalene e viceversa; ce ne saranno cinque, immersi in un grandissimo spazio verde con tanto di campo di basket e calcetto. Il tutto vicino al ristorante con piscina; siamo sempre nel mondo parallelo, in un pianeta diverso rispetto al paese vero e proprio
La mattina dopo faccio per salutare, ma prima sbircio dalla finestra e vedo che nel letto della
reception-monolocale c’è qualcuno che dorme. Così ce ne andiamo senza fare troppo rumore; un’ultima colazione bulgara seduti davanti al chiosco che vende caffè in bicchieri di plastica, di fronte al negozietto dove compriamo un tubetto di colla e due gigantesche brioche al cioccolato. C’è un tipo che offre stecche di sigarette al mercato nero, erano anni che non ne vedevo. Proseguiamo verso la Serbia un po’ spaesati, molto in viaggio. Di passaggio a Dragoman. 







SOFIA, LUCI E OMBRE

Il viaggio di Enrico 9

pubblicato sul sito Turisti per Caso e per gentile autorizzazione dell’autore
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E’ bene dire che sarebbe meglio visitare Sofia dopo aver visto molte altre capitali europee, Praga e Budapest comprese, in quanto è una città che offre meno di quelle menzionate. Agosto 2009; prenotazione Expedia, è la prima volta, andrà tutto discretamente. Il viaggio fà tappa a Vienna, e da Bologna a Vienna viaggiamo Tyrolean su un De Havilland 50 posti, che più che un aereo mi sembra un pulmino volante, e sono incredulo di come possa superare le Alpi. Da Vienna a Sofia viaggiamo Austrian, aereo spazioso e comodo, ed in orario; anzi giungiamo a Sofia in anticipo, l'aeroporto si presenta piccolo, moderno e poco trafficato. Prendiamo un taxi della compagnia OK, e come eravamo stati informati, spesso gli autisti non avviano il tassametro, il motivo è ovvio! Conosco i prezzi del viaggio dall'aeroporto al centro, quindi sono in curiosa attesa di sapere quanto dovrò pagare al furbo taxista (sono furbi un pò in tutto il mondo). Arriviamo all'hotel Les Fleurs, paghiamo 20 Lev per il taxi (poco meno di 10 euro per 20 minuti), che accettiamo, ma che in albergo ci diranno essere troppi. Saliamo in camera e ci prepariamo a uscire, sono le 17 e c'è il sole. Siamo in viale Vitosa, e poichè visto il pessimo cambio all'aeroporto (1 euro=1,65 Lev quando la quotazione internet era 1 euro=1,95), abbiamo cambiato pochi euro, ci rechiamo a sinistra dell' hotel, come indicatoci, per cambiare valuta, ma è sabato, chi cambia ufficialmente come le banche è chiuso, quindi ci vengono proposti cambi assurdi, finchè troviamo una ragazza in un gabbiotto, che ci offre 1,85 per cambiare 100 Euro. Cambieremo poi ancora il Lunedì, finalmente in un ufficio "serio", a 1,95: quindi attenti al cambio! Proseguendo per viale Vitosa, via principale e dello shopping, si giunge a Juzen park, enorme piazzale con fontane, e grande costruzione, si tratta del palazzo della cultura. La bulgaria è in Europa da un paio di anni, ma l'ambiente mostra ancora i segni del passato, enormi cotruzioni comunali, brutti palazzi che si alternano a bei palazzi fine ottocento. Un discorso a parte meritano le strade, poco ben tenute e soprattutto i marciapidi, i cui lastroni sono spesso divelti, e si rischia ad ogni passo di inciampare. Poi passiamo un'oretta in centro, osservando ed entrando in Sveta Nadelia, chiesa centrale, costruzione a mattoni, e l'imponente palazzo di giustizia bianco, con alla base due leoni. Nella centrale piazza Banja Basi, ci sono lavori in corso, ma questo non ci impedisce di fotografare la colonna con in cima la donna alata simbolo della saggezza, in bronzo a 2 colori. Un passaggio davanti al museo di archeologia, che ha reperti anche all'esterno, entrata a pagamento, arte greca e tracia; entriamo ed usciamo subita dai magazzini C.U.M., passiamo davanti alle vecchie terme, ora in disuso, vediamo le fontanelle termali, la gente riempie bidoni di acqua, che esce bollente dai rubinetti, ed entriamo nel mercato coperto, dove acquistiamo acqua minerale e dove vi sono bar e negozi di abbigliamento ed alimentari. I prezzi sono leggermente più bassi che a Bologna, ma ci dice un' impegata bulgara, che per loro sono molto cari, soprattutto in centro. Vorremmo visitare anche la Sinagoga, ma è chiusa per restauri interni. Sono le 21, molti negozi ancora aperti, come la Domenica, e ci sediamo al ristorante "Happy", molto grande, di aspetto internazionale, come internazionale è il menù. C'è tantissima gente, la carne arriva fredda, ce la riscaldano, poi la sorpresa del prezzo, 2 secondi a base di pollo, con bevande, 10 euro: mangiare a Sofia costa pochissino. Si fà tardi e rientriamo in albergo. La mattina seguente è Domenica, e dopo una abbondante colazione, e vista la bella giornata, ci incamminiamo ancora verso il centro, ma svoltando a destra, ci dirigiamo verso la cattedrale. Ci soffermiamo a fare foto e riprese ai resti della chiesa "Sveti Georgi", alla chiesa interrata "Sveta Petka" e non possiamo non notare grandi costruzioni, di stile staliniano risalenti a sessant'anni fà, come i già citati magazzini C.U.M., la corte costituzionale, il consiglio dei ministri, il palazzo ex comunista che accoglie ora la sede del partito socialista; dall'altro lato, la presidenza della repubblica, con guardie in alta uniforme. Proseguiamo quindi e giungiamo alla cattedrale Aleksander Nevski, la più monumentale della Bulgaria, eretta all'inizio del novecento. Le cupole sono dorate, ed è bella anche internamente. Acquistamo 2 candeline al prezzo di 40 centesimi di Lev, e fotografiamo (si potrà?). Inizia la funzione religiosa, e sostiamo ancora alcuni minuti. Poi usciamo, per rientrare subito sulla destra, per visitare la cripta (6 Lev a testa), dove sono contenute bellissime, antiche e grandi icone, molto interessante, non si può fotografare; all'entrata della cripta vendono riproduzioni di icone, i prezzi non sono poi così bassi. Vicino alla chiesa, altri grandi edifici, ed in un giardinetto un mercatino giornaliero, dove vendono souvenirs e vecchie cose inerenti alla guerra ed al periodo sovietico, credo siano originali. Durante il percorso inverso, incontriamo prima l'interessante chiesa di Santa Sofia, e la piccola e deliziosa chiesa russa di San Nicola, con le sue cupole a cipolla dorate. Al'interno ancora molte icone. Qualche acquisto l'abbiamo fatto, ma occorre recarsi nei sottopassaggi del centro, dove si possono trovare altri souvenirs, e soprattutto in uno di questi, ammirare reperti archeologici, e vari strati di pavimentazione aggiuntisi nelle varie epoche, dai Traci, ai Romani, ai Bulgari.

Souvenir classico e a buon mercato, è il profumo di rosa, servito anche in semplice e piccolo flacconcino, (tipo omaggio delle profumerie) inserito in un contenitore di legno lavorato: al mercatino ne vendono 10 per 9 Lev, all'aeroporto, costeranno 3 Lev ogni pezzo. Verso il tardo poimeriggio, ci rechiamo per curiosità al vicino mercato popolare, dietro la Sinagoga: orrendo, frequentato da molti zingari, cattivo odore...meglio tralasciare la visita. La sera, ci rechiamo in un ristorante tipico locale, caratteristico e molto affollato, laterale del viale Vitosa, via Salunska, il nome è "Pry Yafata", ne vale veramente la pena; eccetto la Domenica, vi è anche un modesto trio che suona musica bulgara; ci torneremo anche la sera dopo: 2 abbondanti piatti locali, con carne alla brace, contorni e birra, 40 Lev in 2. Girando per Sofia, notiamo un contrasto enorme tra i bellissimi negozi, anche di grandi firme, e merci di buon gusto, dagli abiti alle calzature, e i molti mendicanti, che soprattutto cercano tra i rifiuti nei bidoni del rusco. Il Lunedì, dopo una breve passeggiata in centro, ci consultiamo con l'impiegata dell'ufficio informazioni (la gentilezza non è ancora il forte di questi popoli dell'est), e decidiamo di prendere in Patriarh Evtimij b.rd il minibus bianco 21, che ci porterà in 20 minuti alla Boyana church, costo della corsa su questo vecchio mezzo, 1,50 Lev a persona. Il pulmino si ferma praticamente a richiesta, durante il suo tragitto, non esistono vere fermate. Attraversiamo la non bella periferia di Sofia, andiamo verso la collina e giungiamo in questo bosco, dove c'è una piccola chiesetta in mattoni, patrimonio Unesco, entrata 10 Lev a testa. Attendiamo l'accompagnatrice, siamo in 6, e le spiegazioni sono in tedesco, e ci và bene. Al'interno della chiesetta, le pareti e il soffitto sono interamente ricoperti da affreschi eseguiti da oltre un millennio. Interessante, severamente proibito fotografare. Rientriamo in albergo, per poi prepararci per la cena con musica tipica come succitato. Il Martedì è il giorno della partenza, aereo alle 17,40, quindi ancora tempo per un'ultima passeggiata, rivedere i reperti archeologici del sottopasso, e fotografare il bellissimo teatro dell'opera Ivan Vasov, davanti al quale vi è un giardino con fontane, gente che si riposa o gioca a scacchi. Gironzolando intorno al teatro, notiamo come i palazzi siano dell'ottocento, davvero belli. Inizia a piovere, di corsa all'albergo, dove, dopo un tè, chiamiamo il taxi, che finalmente avvia il tassametro, e spendiamo 12 Lev!! Nel tragitto, vediamo anche lo stadio Levski, con davanti giardini, un laghetto e ristorante. Dall'aeroporto un ultimo sguardo al monte Vitosa.

Insomma, Sofia senza infamia e senza lode, ma siamo contenti di averla visitata.

Per vedere foto: http://www.poneloya25.spaces.live.com/

WEEKEND A SOFIA

Il viaggio di WILD STEEL
pubbicato sul sito Turisti per caso e qui riportato per gentile autorizzazione dell'autore 

Dopo aver visitato varie capitali del Vecchio Continente, decido di recarmi in una città poco battuta dal turismo di massa, che tuttavia mi ha sempre affascinato : SOFIA.

D'altronde, ho voglia di fare una vacanza da re (per i prezzi bassi) e dunque prenoto senza esitazione alcuna.

DURATA DEL VIAGGIO : dal 17 al 20 aprile 2009.

SPESA DEL VIAGGIO : 123 Euro per il volo Wizzair da Fiumicino a Sofia, 90 EUro per 3 notti in albergo (dunque 30 Eueo al giorno a persona) nell' hotel Central Forum a 4 stelle, che consiglio caldamente, anche per la comodità con cui si raggiunge Vitosha Boulevard (5 minuti con il tram n. 5, la fermata è proprio fuori dall'albergo) colazione continentale inclusa (ottima la pancetta da affiancare alle uova strapazzate).

LUOGHI VISITATI : Sofia è decisamente meno bella di altre capitali dell'est quali Budapest, Cracovia, Praga, e dunque è consigliabile solo dopo aver visitato queste città. Comunque, il nostro giro ha compreso Vitosha Boulevard con la chiesa ortodossa che vi si trova proprio al centro, la Sinagoga e la Moschea, la Chiesa di Santa Sofia, bella ed antica, la Alexander Nevski Cathedral (il must della capitale bulgara), il Museo Archeologico (carino), il Teatro Nazionale con il parco antistante, il Palazzo del Partito Comunista, ora sede del Parlamento, il mercatino vicino il teatro, la graziosissima St James's Rotunda con la vicina via delle grandi griffe (Gucci, Cavalli, Valentino, Bulgari etc.), ed infine la piccola chiesa russa di San Nicola. Carino è anche il Mall of Sofia (da raggiungere in taxi o con il tram 6), centro commerciale su 5 piani (all'ultimo è possibile fare climbing su roccia artificiale, io l'ho fatto :-D ).

Il centro è facilmente visitabile a piedi.

PREZZI E CIBO : l'abbigliamento è leggermente più economico rispetto all'Italia. Ciò che invece è assolutamente conveniente sono i ristoranti, dove il prezzo di un pasto normale (con vino in bottiglia) costa circa 4 Euro!!!! Io consiglio il ristorante Happy su Vitosha Boulevard. Molto buona è la carne di maiale e quella di pollo. Da provare anche il formaggio fritto e le famose insalate locali (tipo la Greek Salad). A fianco del ristorante c'è un localino molto carino per la sera (dove bevendo doversi bicchieri di rum a testa non abbiamo mai pagato più di 3 Euro a persona!). Il caffè espresso è molto buono (hanno tutti il Lavazza) per essere all'estero.

TAXI : I taxi sono molto economici (il costo di una corsa di 10 minuti con traffico scorrevole costa circa 1,50) , fatta eccezione per la abnorme fregatura rifilataci all'andata all'aeroporto (dove abbiamo pagato circa 36 Euro per recarci in albergo !!!!!, evidentemente tutto il mondo è paese). Cmq cercate i taxi con scritto OK, sono più economici.

SOUVENIR : Questo è il capitolo più importante, a Sofia NON CI SONO NEGOZI DI SOUVENIR, FATTA ECCEZIONE PER 4 NEGOZI SOTTO LA METRO VICINO AL RISTORANTE HAPPY, che noi abbiamo trovato quasi per caso, ormai rassegnati, l'ultimo giorno di permanenza.

Per info : gameguy@libero.it.

VACANZE A VARNA

Scritto da Teseo il 11 giugno 2009

pubblicato sul sito “Diario di Viaggio” e qui riportato per gentile autorizzazione

Varna è la terza città della Bulgaria, dopo la capitale Sofia e Filippopoli. Posta nella parte orientale del Paese, è il capoluogo della regione di Varna ed un importante porto sul Mar Nero, vicino al lago Varnesko (di Varna). E’ una grande città turistica attrezzatissima e la vera capitale bulgara delle vacanze. Ci sono andato l’anno scorso a luglio e, se decidete di fare un pò di vita di mare, straconsiglio di andare nelle spiagge sabbiose poco fuori città, come ad Albena, Costantino, Elena e alle Sabbie d’Oro! Infatti le spiagge proprio in città sono meno pulite e vicinissime al porto.

Come città Varna offre bene o male tutto ed è molto bella. Ha origine greche e si vede da tante splendide testimonianze nel centro storico (come la chiesa di S. Atanasio). Poi vale la pena visitare i vari musei. A me è piacuto moltissimo quello Marittimo! Nei dintorni di Varna sono poi imperdibili la Foresta Pietrificata (colonne di pietra di non so quanti milioni di anni fa!) e anche il Monastero Alagià, un inquietante monastero medievale rupestre che sarà a 10-15 km dalla città. Bella la passeggiata nel meraviglioso Giardino del Lungomare. Varna è una città universitaria, quindi non stupitevi di trovare tanti giovani e tanti momenti culturali sparsi per la città. Famoso il concorso internazionale di danza classica, da non perdere. La cucina bulgara e i suoi vini sono una esperienza che non vi lasceranno delusi.Consiglio inoltre di fare tantissime escursioni (per i più coraggiosi consiglio un salto nel vuoto dal ponte Asparuhov, lungo 2 km, molto conosciuto e utilizzato per la pratica del bungee jumping!). Varna e’ una alternativa più che valida (e più economica) al mare della Grecia o della Spagna. L’atmosfera particolare di questa città è qualcosa da vedere d’estate ma anche d’inverno, con il suo mix di gusto medievale, rinascimentale e moderno.

MAGICA BULGARIA

Tante cose da scoprire

by pollon1972

Sono stata in Bulgaria per la prima volta nell'anno 2000. Era giugno ed era molto caldo. Un ragazzo e una ragazza originari di Sofia e che avevo conosciuto in Italia, mi hanno portato in giro a visitare Sofia avvolta da un vento caldo ma non umido. Chiese, strade, palazzi, musei, negozi, ....na bibita al bar e ancora parchi, teatro, fino sera. Nel corso degli anni ci sono tornata parecchie volte: sette, otto, non ricordo. In primavera, estate, inverno, per Pasqua e anche per il mio compleanno. La Bulgaria non mi piace: la amo! Non si può fare un confronto di questo bel Paese con l'Italia né per similitudini né per differenze, (questo secondo il mio parere), ma se vi piacciono i Paesi dell'Est Europa, la natura e il buon cibo…. è un Paese da visitare!

Ho visitato parecchie città della Bulgaria, oltre a Sofia che è una grande città. A Sofia potete visitare monumenti e chiese, qualche parco e i negozi che sono quasi gli stessi che trovate in tutto il mondo. Però Sofia non è l'immagine della Bulgaria. Non di quella vera, perché Bulgaria è yogurt, vino, altopiani, montagne, natura, monasteri, olio di rosa e tanto altro. E a Sofia trovate ciò molto nascosto. Premetto che conosco alcune persone di Sofia, in particolare un caro amico con cui ancora sono in contatto e quindi ho avuto parecchie "dritte": alberghi dove dormire, posti da visitare, ristoranti in cui mangiare. E mi è stato molto utile, perché a Sofia ci sono abbastanza turisti, e persone d'affari quindi ci sono parecchi posti "per turisti" che vi consiglio di evitare. A me piacciono molto di più i luoghi in cui vanno i bulgari, sono più veri e caratteristici. Alcune città che ho visitato: Stara Zagora, Blagoevgrad, Bourgas, Nessebar, Kazanlak, Bansko, Plovdiv, Veliko Tarnovo, Sozopol, Sunny Beach, Arbanassi, Koprivshtitza, Etar, e qualcun'altra.

Non so dirvi cosa mi piace di più visto che sono tanti gli aspetti che amo di questo Paese. Credo la gente per prima cosa. Ho sempre incontrato persone gentili e generose. Mi è capitato di dimenticare la borsa con portafoglio, soldi e documenti in un ristorante e il cameriere mi ha rincorso per restituirmela. In treno da Stara Zagora a Sofia ho incontrato un ragazzino simpatico che mi ha parlato, in inglese, di tutte le città che secondo lui dovevo visitare durante la mia breve permaneza in Bulgaria perché le riteneva molto interessanti e ha anche contattato un suo amico al cellulare per darmi una informazione che lui non ricordava. Un altro signore gentile a cui avevo chiesto quale fosse l'autobus per Stara Zagora tra tutti quelli nel piazzale, mi ha accompagnato di persona fino al bus che dovevo prendere e poi sul fianco del bus, con un dito ha disegnato il numero dell'orario a cui sarebbe partito! E poi ricordo un altro signore che vendeva cd e libri vicino alla chiesa Sveta Nedelja a Sofia. Io mi ero fermata a guardare i cd e lui mi ha tirato delle gocce d'acqua addosso e poi con la mano bagnata mi ha accarezzato la testa. Io sono rimasta stupita ma lui mi ha spiegato che era l'acqua santa che aveva appena preso in chiesa e che la usava per bagnare la merce, un buon auspicio per vendere di più. Quando vado a Sofia non dimentico mai di fare un salto al supermercato che ora non ricordo come si chiama, mi pare Halite. E' un edificio al cui interno ci sono tante "bancarelle" ed ognuna vende un prodotto tipico bulgaro. Potete trovare il buonissimo formaggio bulgaro, sirene, che somiglia alla feta, yogurt e anche cibi pronti, e la ciubriza, una spezia che somiglia alla santoreggia, molto buona. L'ho comprata ogni volta che mi sono recata a Sofia per poter preparare il moussaka. E' anche bello osservare i veri bulgari fare la spesa in questo supermercato, penso sia un onore assistere ai gesti quotidiani che compiono persone di un altro Paese. Mi piace anche sedermi ai giardini del parco dove c'è il Palazzo Nazionale della Cultura e osservare i nonni che giocano con i nipoti.

A Sofia ci sono dei ristoranti tipici in cui potete mangiare il vero cibo bulgaro. Io ricordo con piacere Vodenizata che si trova vicino alla montagna Vitosha, Pri Yafata, Divaka, Ciuciura e il Caffè Laguna in centro che è frequentato da giovani. Qui servono crepes salate con pollo, cetrioli e salsa buonisimme nonché il dolce che noi chiamiamo waffel servito con crema, gelato e frutta. Ho mangiato in ristoranti tipici davvero eccezionali, peccato che non ricordo i nomi di tutti…. Buonissima l'insata che apre ogni pasto, a base di cetrioli, pomodoro, erba cipollina e formaggio bulgaro grattugiato a cui si possono aggiungere vari ingredienti ed è accompagnata da rakia, (grappa). La carne è tutta buonissima, (il bestiame vive all'aperto sugli altopiani bulgari). I dolci sono particolari, come il baklava a base di pasta filo e miele. In estate è davvero rinfrescante la bevanda a base di yogurt e acqua: ajran.

Riguardo le altre città posso dirvi che mi ha lasciato senza parole Bansko, che è un paesino di montagna, ma anche località sciistica. La parte vecchia della città è diventata città-museo, (ne ho viste molte in Bulgaria e sono bellissime oltre ad una bella idea). Le strade di ciotoli, le case di pietra con i tetti di legno sui cui camini c'erano i nidi delle cicogne. L'odore di legna bruciata nei camini. In questa città-museo si possono visitare molte case in cui è stato ricreata la tipica dimora di una volta, una scuola, un museo di abiti tradizionali…

Anche Etar è simile, ma ci scorre in mezzo un fiume. Si tratta di un museo all'aria aperta, case, vecchi mulini, ponticelli e una torre. Tappeti appesi ai balconi, e oggetti tipici che si possono acquistare.

Da non perdere Nessebar che si trova sulla costa del Mar Nero. Vi si accede da una piccola striscia di terra a metà della quale è posizionato un vecchio mulino. Nella città un tempo c'erano piiù di 40 chiese ma oggi ne sono rimaste poche.

Koprivshtitza invece mi è piaciuta per le sue case colorate del Risorgimento bulgaro. Dimora di mercanti e quindi una città ricca. Qui fanno anche dei particolari tappeti di lana che non viene filata ma pressata. A Plovdiv è interessante visitare il teatro romano che fu costruito tra il 114 e 117 d.C. Ancora oggi viene utilizzato per spettacoli in estate.

E a Veliko Tarnovo in estate riproducono una antica battaglia con luci e musica, ai piedi della collina su cui di trova una cittadella fortificata al cui interno si trova una chiesa bizantina.

Suggestivo il Monastero Rila ad un centinaio di km. da Sofia, fondato nel X secolo, sul monte Rila. Da vedere i bellissimi dipinti, tipo icone davvero ben conservati. Nel 1983 è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

E poi ci sono le tradizioni bulgare che sono davvero molto vive, un po' come in Italia ai tempi dei nostri nonni. Io sono stata a Sofia per Pasqua e sono rimasta davvero colpita dalla messa ortodossa. Il Pope porta il cero benedetto che usa per accendere le candele dei fedeli che sono vicino a lui. Poi questi ultimi faranno accendere le candele ai loro vicini e così via fino quando tutta la chiesa sarà illuminata.

Ho assistito anche a feste e ad un matrimonio, quello del mio caro amico. Ai bulgari piace divertisi e ballano tanto, avete presente Bregovich....fantastico! E questo tipo di musica dal vivo...non la si può mai dimenticare! La loro musica è davvero coinvolgente ed eseguono delle bellissime danze formando un girotondo. Non so se avete mai visto in tv ballare l'horò che è il ballo nazionale bulgaro. Carina anche la musica moderna.

Il primo di Marzo in Bulgaria è "Baba Marta" e ci si scambiano braccialetti fatti di fili di lana rosso e bianco intrecciati che si chiamano "martenitze". La martenitza va indossata fino a quando non si vede volare la prima cicogna in primavera. Ho visto le cicogne per la prima volta in vita mia a Bansko: sono uccelli enormi ma davvero belli.

Una curiosità: la Bulgaria è patria dello yogurt, (avete presente il famoso lactobacillus bulgaricus), e della rosa, (la Rosa di Kazanlak è la base per i più prestigiosi profumi). Si scrive in cirillico, si parla bulgaro e la moneta è LEVA. I giovani parlano quasi tutti l'inglese molto bene, meglio della maggior parte degli italiani.

Non finirei mai di raccontare tutte le cose che ho visto e per cui amo la Bulgaria ma credo di aver dato una piccola idea di questo grande Paese!

...da gennaio 2007 la Bulgaria fa parte dell'Unione Europea per cui potete recarvici con la sola Carta d'Identità. Claudia

La Bulgaria, proprio un gran bel Paese!

per gentile concessione dell'autrice Cristina Rocchi

pubblicato sul sito CI SONO STATO.IT

Introduzione


La Bulgaria è un paese sconosciuto ai più, ma che merita sicuramente un viaggio. La natura rigogliosa ed esuberante, il fascino senza tempo dei villaggi museo, la storia, il folklore vi sapranno incantare. Le montagne sono meravigliose, sia i Balcani e soprattutto i Rodopi, più aspri, con i boschi di pino bulgaro fitti fitti.

Come spostarsi

Per girare la Bulgaria è consigliabile affittare una macchina, armarsi di pazienza e guidare con molta prudenza. Le strade sono piuttosto strette, le loro Autostrade sono più che altro superstrade, e non sono esenti da buche! Le strade di montagna del Sud sono un'esperienza per avventurosi.
Non bevete mai prima di mettervi alla guida, la legge è molto severa al riguardo. E se gli automobilisti vi lampeggiano con i fari, rallentate! Davanti alle pattuglie della polizia è bene passare a passo d'uomo.
Per il resto, è sicuramente il modo migliore di girarla, l'unico che vi permetterà di godervi la natura eccezionale che quello splendido Paese vi offre.

Dove alloggiare

La Bulgaria è un paese ospitale che negli ultimi anni si è molto aperto al turismo. Non tutti gli alloggi però rispettano lo standard a cui un turista occidentale (pur non troppo esigente) è abituato. Visto che i prezzi sono ancora molto accessibili, consigliamo di non scegliere strutture troppo economiche.
Stanno fiorendo i centri benessere, che sfruttano le innumerevoli fonti termali ed iniziano a svilupparsi anche gli agriturismi.

In cucina

In Bulgaria si mangia BENE! I Bulgari amano mangiare bene e bere in compagnia. Non c'è angolo della Bulgaria senza una trattoria, anche nei posti più sperduti tra le montagne, non rischierete mai di restare affamati. Impazzirete per la banica (leggi banitza), la Šopska salata (insalata con cetrioli, pomodori e sirene) ed i kebapceta (una specie di salsicce). Cosa dire delle patatine fritte con il sirene (formaggio)? Non riuscirete più a mangiarle senza.
Quanto alle bevande, le birre locali non sono niente male: Zagorka, Kamenitza, Šumenska e Burgarska.
Per dolce il Kozunak, e non dimenticate di assaggiare l'Ajran, lo yogurth da bere: l'hanno inventato loro!

Itinerario

30 luglio - 15 agosto 2005

Noi abbiamo seguito un itinerario un po' stravagante perché volevamo essere a Koprivštica per il festival del folklore che si tiene ogni 5 anni.
Comunque da Sofia siamo andati verso sud visitando il monastero di Rila e arrivando fino a Melnik.
Da qui abbiamo tagliato verso l'interno, per i Rodopi, ed abbiamo visitato le grotte ed i centri principali.
Poi verso nord, passando per Plovdiv fino al Monastero Trojan.
Un breve passo indietro per andare a Koprivštica e poi dritti fino a Veliko Tarnovo.
Vari giorni per visitare tutti i piccoli monasteri ed i villaggi museo nei dintorni, quindi ci siamo spostati sul Mar Nero a Nesebar. Qualche giorno di mare e ritorno a Sofia passando per il monastero rupestre di Aladža ed il Cavaliere di Madara.

Da non perdere

SOFIA

E' una capitale abbastanza piccola, visitabile in una giornata. Il centro storico è carino, con il suo particolare selciato giallo. Ci sono varie chiese che meritano una visita, tutte concentrate nel raggio di poche centinaia di metri: la Cattedrale Aleksandar Nevski con le cupole dorate e lo splendido coro dal vivo la domenica mattina, le chiese di Sveta Sofia, Sveta Nedelja, Sveti Georgi (un po' nascosta dietro il palazzo della presidenza), Sveta Petka. Appena usciti dalla città, alle pendici del Monte Vitoša si trova invece il monastero di Bojana con i suoi splendidi affreschi.
Per quanto riguarda i musei meritano una visita il Museo Nazionale di Storia a Bojana, ricco di reperti dell'epoca trace, ed il museo etnografico nel Palazzo reale, al centro di Sofia.

...continua il viaggio »

GIRANDO PER SOFIA..........

di lexx975

http://www.zingarate.com/forum/viewtopic.php?t=41941&highlight=bus
http://vacanze-nel-mondo.noiblogger.com/


Mi sfuggono le parole che posso raccogliere in pochi aggettivi, la descrizione e le sensazioni che da questa città. Una città variegata, dai tanti aspetti e dalle mille contraddizioni, dove l’antico si mischia con il moderno, la ricchezza con la povertà, dove si può leggere ciò che è stato il comunismo e ciò che il post, sicuramente una città che può deludere ma essere anche tanto apprezzata..
Partendo dal principio ho improvvisato il viaggio 15gg fa, ed il giorno prima ho iniziato seriamente a pensare dove andavo e che mi sarei scontrato con il cirillico, e forse con una città che non ha ancora una vera vocazione turistica, anche se di cose da vedere ve ne sono.
Giovedì 19/6 il volo Alitalia m’aspetta alle 11.10 all’aeroporto di Genova con scalo a Roma destinazione Sofia.. ma una nuvola s’addensa sull’autostrada in zona Ge Nervi, dove tutto è praticamente bloccato, causa sciopero del giorno prima dei portuali, e conseguente mancato ingresso dei camion in porto.. al che mi gioco la carta attraversare la città.. ma la scopro meravigliosamente intasata per sciopero dei bus zeneisi.. Una certa rassegnazione mi assale, se non che l’autista, mio padre, si gioca la patente e si fa tutte le corsie riservate di bus e taxi.. Incredibile ma riesco a fare il check in alle ore 10.40.. credo d’essere stato il penultimo.. uno dei pochi casi in cui ho potuto ringraziare l’Alitalia che parte pure puntuale.

Sul successivo volo da Roma, altri dubbi si affacciano alla mia mente sulla assenza di una buona stella.. la vicina di viaggio è una ragazza bulgara in evidente stato di agitazione.. l’aereo sta per decollare e lei urla ancora al cell per salutare l’amica.. in definitiva, mi confessa d'essere ubriaca, infatti come drink in volo si prene un buon vino rosso, che riuscie pure a versarmi sui pantaloni..
Alle ore 19:00 scatta l’approccio con la città, malauguratamente lascio stare i miei appunti su bus e tram e prendo dubbioso un taxi.. infatti il peggio si realizza, il tizio non trova il civico dell’appartamento in Blvd Vitoska, ed i peggiori dolori sono al momento del conto, 50 Lv.. (un po’ l’ho imbarazzato quando ho iniziato a leggere i cartelli delle vie in cirillico.. fortuna vuole che almeno l’alfabeto lo sappia, e fino a Blvd Bulgaria riesco a interpretare)

Il primo approccio mi lascia ovviamente scontento.. comunque sono curioso di respirare la città e per le 20,30 esco a scrutarla per la cena.. e qui iniziano le prime camminate.. Cena dignitosa al Happy (che poi mi rendo conto essere anche presente a Barcelona, oltretutto luogo di un ultima cena in dolce compagnia..) continuo a pormi domande.. segni, presagi.. vanno interpretatti.. mha.
La sera la finisco un po’ a vagare e poi in un pub irlandese su indicazione di simpatiche fanciulle, tema della serata Germania-Portogallo.. noto una forte simpatia bulgara verso i teutonici.

Venerdì 20 la giornata comincia presto, ore 9:00 sono già in perlustrazione attorno al Palazzo della Cultura, detto da loro NDK.. ma di un ufficio informazioni turistiche segnalatomi, nemmeno l’ombra..
Simpatica conversazione (oscura nei contenuti) con la signora di un baracchino/giornalaio per l’acquisto dei tickets tram..
In ordine sparso affronto la scoperta e la visita dei vari angoli e monumenti della città..
Lungo la pedonale Blvd Vitoska, (è una via lunghissima, anche se la pedonale ad occhio sarà circa 1km) dove si trovano i negozi più belli, si arriva nella piazza della Chiesa St. Nedelya , molto bello l’interno, da li poco lontano la Chiesa St. George , confinante con delle rovine esterne, il tutto si trova dietro l’Hotel Sheraton. Proseguendo in Ul. Saborna si arriva a quello che presumo sia il Teatro Nazionale situato in un piccola parco.. (dove la sera dopo mi ci ritrovo seguendo la musica di un concerto rock bulgaro)
Vagando giungo all’imponente Cattedrale di Alexander Neviski, ottimo luogo per nascondersi dal sole e riposarsi un po’ammirando gli affreschi, e osservando le funzioni ortodosse.. qui vicino trovate un’altra bella chiesa in mattoncini rossi, di cui mi sfugge il nome, e poco distante c’è The National Gallery for Foreign Art, sono 3 piani, all’ultimo c’è un esposizione di icone veramente bella, alcuni visi sembravan vivi.
La mia mattinata intensa si conclude trovando il ristorante/pizzeria Leo’s, (Ul. Iskar,11) zingaro novello del forum.. Leonardo vive a Sofia da 3 anni e m’ha portato un paio d’ore in giro per la città .. simpatico personaggio e anche ben noto in Bulgaria.. il perché scopritelo andandolo a trovare..

Nel pomeriggio scopro anche i Magazzini Zum.. (bel vedere.. ) e finalmente incontro e conosco il Palaz, con relativa consorte,(altro zingaro che passa li per caso..) con cui visitiamo il Museo archeologico e la zona dei palazzi del Governo. Ormai sono le 18 e devo abbandonare la scena per sopravvenuto atroce mal di piedi.. ma soprattutto devo fare una telefonata, modello roulette russa, che potrebbe dare un interessante risvolto a questo viaggio.. e con sorpresa e gioia riesco dopo mesi a riparlare con una cara Amica , conosciuta in Italia ma tornata a vivere in Sofia 1 anno fa, che aveva unilateralmente tagliato le comunicazioni a dicembre..
Per cui interviene un cambio di programma, ed il giorno dopo niente più gita a Boyana con il Palaz.. ma gita presso un negozio di scarpe italiane che la mia amica ha aperto in Blvd Bulgaria.

La serata scorre bene, grazie all’ottimo umore che mi ha assalito in precedenza, la stanchezza svanisce, e visito girando sempre random e poi su indicazione di qualche bella guida locale, Alcohol, Chervilo ( qui credo ci vada molta Sofia bene, parcheggiare rigorosamente in mezzo alla strada macchine con autista..), finisco la serata in un piccolo locale vicino al Palazzo di Giustizia, Disco Retrò.. in cui c’è da scatenarsi nelle danze con hit anni ‘70-80.