tag:blogger.com,1999:blog-26681145712935461012023-11-15T17:09:10.818+01:00IL DIARIO DEI VIAGGI IN BULGARIA<center>del sito www.lincontro-italia-bulgaria.com</center>Unknownnoreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-23047614267280938942013-06-22T11:22:00.003+02:002013-06-22T11:24:20.292+02:00"Incomprensione"<em>by Cartongessato</em><br />
<em></em><br />
Era una delle prime volte che visitavo il Paese e le scritte in caratteri cirillici non aiutavano molto a capirne la lingua.
<br />
Comunque il cambio della valuta era oltremodo vantaggioso ed il
pensionato italiano aveva l’impressione di essere diventato piuttosto
abbiente se non addirittura “ricco”.
<br />
Perciò, l’dea era stata quella di portare da casa il minimo
indispensabile, in modo d’avere poi l’occasione di comprare tutto il
resto, o quasi, nei negozi locali.
<br />
A quei tempi, alcuni di questi piccoli negozietti si trovavano
anche negli scantinati, altri in box per automobili ed altri ancora al
piano rialzato con alcuni gradini per accedervi.
<br />
In uno di questi ultimi , con solo tre gradini dal marciapiede, erano in vendita sandali, scarpe e ciabatte .
<br />
Bisognava fare attenzione alle misure perché i “numeri” erano quelli adottati in UK, altri in USA ed altri ancora in RPC.
<br />
Per non sbagliarsi, bisognava quindi provarli senz’altro.
<br />
Entro e ne scelgo due paia, ma il negozio era veramente “mini” e,
per la prova, è stato giocoforza uscire e sedermi sul gradino di centro
all'uscita del negozio.
<br />
Per fortuna la larghezza del gradino era tale per cui i clienti potavano entrare ed uscire a… senso unico alternato.
<br />
Mentre calzavo la scarpa ho notato, seduto a cavalcioni di una
sedia e di fronte al negozio, quello che doveva essere il proprietario.
<br />
Se ne stava all’ombra con una canottiera scura come il suo viso, una barba non rasata da qualche giorno ed il petto villoso.
<br />
Mentre armeggiavo con il calzascarpe, lo vedo guardarmi torvo e
con un gesto imperioso della mano far cenno di avvicinarmi a lui.
<br />
Penso, anzi interpreto, che mi voglia dire di togliermi dal gradino e di lasciare libero il passaggio.
<br />
Cerco, a gesti, di fargli capire che farò in fretta, che abbia
solo un po’ di pazienza, ma che comunque non impedisco ai clienti di
entrare ed uscire dal suo negozio.
<br />
Quello sembra insistere maggiormente e con fare ancora più deciso si alza e mi si avvicina con la sedia in mano.
<br />
Accidenti, penso, possibile che abbia così premura?
<br />
All’ora, per evitare ulteriori discussioni decido anch’io di
alzarmi (con una scarpa si ed una no) cercando di lasciare completamente
libero il passaggio.
<br />
A quel punto, con un balzo lui mi è accanto, appoggia la sedia a
terra, mi prende per un braccio e poi, con un largo sorriso, mi obbliga
ad accomodarmi sulla sua sedia!
<br />
Ecco, sembrava dire, finalmente hai capito?
<br />
Non sei più comodo a provare le scarpe così?
<br />
Confesso che mi sono subito pentito d’aver pensato male di lui e
menomale che non l’ho dato a vedere, infatti, voleva solo essere gentile
con lo straniero: si trattava solo di comprendersi.
<br />
Già, mi sarebbe bastato pensare “in positivo” invece che il contrario.
<br />
A distanza di tempo, mi capita spesso di raccontare questo caso di
“incomprensione”, anche perché credo che, nella sua semplicità, abbia
comunque una sua morale.
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-9684398734188996982011-08-20T08:41:00.000+02:002011-08-20T08:41:04.830+02:00Bulgaria: dieci giorni tra antiche fortezze e monasteri<em>Viaggio "on the road" in tre tappe per visitare antiche fortezze ed i monasteri della Bulgaria centrale e settentrionale</em><br />
<br />
Salve a tutti!<br />
Voglio raccontarvi la splendida esperienza che ho avuto in Bulgaria, visitando questa meravigliosa nazione per dieci giorni, dal 29 luglio all’8 agosto. Premetto che partivo con la mia<br />
compagna, che è bulgara, quindi godevo di un “trattamento agevolato” per la lingua (il bulgaro infatti è, come le lingue slave, praticamente incomprensibile per i neolatini!)<br />
Prima di tutto il biglietto aereo: per Sofia consiglio Alitalia, prenotando per tempo costa circa 280€ A/R, compresa la tratta supplementare fino a Roma (io vengo da Cagliari) e non ci si stressa con i bagagli. Per chi vuole risparmiare e parte da Roma c’è la Wizzair, ma decolla all’alba e non è pratica, soprattutto se avete bagaglio extra. Da notare che con Alitalia c’è la franchigia di 23 kg, ma con UN SOLO bagaglio in stiva.<br />
29/7/2011: Partenza alle 11 da Cagliari, tre ore di sosta a Roma quindi prosecuzione per Sofia dove arriviamo alle 18 ora locale (sono un’ora davanti a noi) e dove ci riceve il fratello della mia compagna, che vive là. Serata a cena in un ristorante in centro, organizzato dentro il cortile interno di una casa (ne è pieno là), quindi notte al Downtown Hotel, ottimo albergo dove abbiamo soggiornato in doppia a 80€, colazione inclusa (e di ottima qualità, aggiungo).<br />
30/7/2011: in mattinata mio cognato ci ha accompagnati a noleggiare un’auto. Apro una seconda parentesi sui noleggi: con i noleggiatori istituzionali (Hertz la più economica) avrei speso per dieci giorni 350€ per una media (tipo Ibiza), che sarebbe stata nuova di zecca e con mille raccomandazioni sullo stato di riconsegna. Andando da un noleggiatore privato ci sono stati chiesti 400 leva (200€ circa, il cambio è fisso) per una Opel Zafira, non giovanissima ma ideale perché non dovevo preoccuparmi per i furti o i graffi, anche se aveva dei problemi di partenza a freddo. Ovviamente le garanzie sono minori rispetto ai noleggiatori istituzionali, quindi sappiatevi regolare, soprattutto se non conoscete nessuno. Tenete inoltre presente che in Bulgaria è controproducente girare con un’auto troppo nuove o con targa straniera, perché i poliziotti non sono sempre cristallini, e se vedono che sei un turista non sdegnano a volte di chiederti una “mancia” per evitare la multa; ad onor del vero, nonostante i numerosissimi posti di blocco, sono stato fermato una sola volta da un poliziotto onesto, ma mio cognato mi ha assicurato che spesso non è così (anche lui è abituato a pagare il “pizzo”; l’abitudine è così diffusa che un autista bulgaro in Italia, pensando che anche noi ragionassimo come loro, per evitare una multa ha cercato di dare 5€ ai poliziotti italiani, con il risultato di finire dritto al commissariato e sulle prime pagine delle news del suo paese). Inoltre è diffusa l’ottima abitudine di segnalare i posti di blocco con gli abbaglianti: fateci caso e rallentate, per i limiti di velocità sono molto fiscali (hanno anche i telelaser portatili, li ho visti).<br />
Tornando al viaggio, arriviamo all’ora di pranzo a Plovdiv, la nostra prima meta. Le strade di collegamento principali sono mediamente in buone condizioni, le secondarie sono spesso disastrose. Se l’avete è utile il navigatore satellitare, io ho usato TomTom e non ho avuto problemi (anche se certe cittadine neanche le vedeva, la copertura è limitata ai centri principali). Pranziamo al ristorante Dayana, il miglior ristorante che ho trovato in BG (l’ho recensito in Tripadvisor, se vi interessa), quindi un giro nella città, che ha un’interessante zona pedonale. Cena, sempre per non sbagliare, al Dayana, dormiamo all’Hotel Noris, un tre stelle più che dignitoso con un bar che è anche punto di ritrovo della gioventù locale (le stanza però era ben insonorizzata e non ci ha dato problemi)<br />
<br />
pubblicato sul sito "Turisti per caso.it"<br />
<a href="http://turistipercaso.it/bulgaria/63034/bulgaria-dieci-giorni-tra-antiche-fortezze-e-monas.html">qui il racconto integrale di questo diario</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-67714716898944671822011-08-13T09:08:00.000+02:002011-08-13T09:08:41.062+02:00Viaggio per Sozopol, Bulgaria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.yukiba.it/foto/viaggi200/sozopol-Bulgaria-Europa-1313151777.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.yukiba.it/foto/viaggi200/sozopol-Bulgaria-Europa-1313151777.jpg" /></a></div><div class="blog">La destinazione delle nostre <a href="http://www.yukiba.it/vacanze.htm" title="Vacanze"><span style="color: #0288d8;">vacanze</span></a> estive 2011 e' stata la <a href="http://www.yukiba.it/europa/bulgaria/"><span style="color: #0288d8;">Bulgaria</span></a> dove abbiamo passato 12 gg al Duni Royal Resort vicino a <a href="http://www.yukiba.it/europa/bulgaria/viaggi-sozopol-6949473.html" title="Viaggi Sozopol"><span style="color: #0288d8;">Sozopol</span></a> sul mar nero.</div><div class="blog">L'albergo era spettacolare con tanto divertimento per i piu piccoli, una stanza molto pulita e moderno, cucina ottima e uno staff gentile. L'unica pecca erano gli altri cento mila turisti a <i>Sozopol</i> che ti rubavano il posto al sole..</div>Forse esagero un po ma cmq c'era tanta gente sulla spiaggia. Per il resto tutto ok ed e' stata una vacanza da famiglia passata benissimo.<br />
<br />
tratto da: <a href="http://www.yukiba.it/europa/bulgaria/sozopol-viaggio-per-sozopol-bulgaria-viaggio-1886.html">http://www.yukiba.it/europa/bulgaria/sozopol-viaggio-per-sozopol-bulgaria-viaggio-1886.html</a><br />
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<br />
di Oleron<br />
pubblicato su <a href="http://turistipercaso.it/bulgaria/62668/tre-giorni-in-bulgaria.html">Turisti per caso</a> e qui riportato per gentile autorizzazione dell'autrice<br />
<br />
<div style="text-align: center;">************************* </div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: left;">Vorrei raccontarvi qualche impressione sui tre giorni che ho passato in Bulgaria di ritorno dalla Grecia. Eravamo in cinque, io, mio marito e i nostri tre bambini a bordo di una Kangoo molto carica. Abbiamo passato due notti a <b>Melnik</b>, un villaggio nel sud del paese, vicino alla frontiera con la Grecia. E’ un posto molto bello e relativamente turistico, famoso per la produzione di vino, l’architettura tradizionale e le colline di argilla sullo sfondo. Dormivamo all’Usunova Kasta, una pensione ricavata in una vecchia casa, con le stanze che si aprono su un ballatoio affacciato sul cortile centrale. La gestisce una simpatica coppia di signori anziani che la mattina ci preparava una ricchissima colazione bulgara, il tutto per 35 euro a notte. <br />
Dal punto di vista pratico viaggiare è molto semplice, le strade sono generalmente buone, i prezzi davvero bassi (per mangiare in cinque spendevamo dai 10 ai 20 euro) e c’è molto da vedere; nella piccola parte di Bulgaria che abbiamo visitato noi soprattutto monasteri (consiglio quello di <b>Rozhen </b>a 7 km da Melnik e naturalmente il monastero di <b>Rila</b>, uno dei più famosi della Bulgaria, annidato tra le montagne a sud di Sofia), villaggi e montagne. Ci è rimasta una grande curiosità di vedere il resto del paese. Comunicare con la gente del posto non è immediato, ma alla fine ci si capisce. Certo, appena arrivati, si resta spiazzati quando ci si accorge che i bulgari scuotono la testa per dire sì e la chinano per dire no, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine (almeno credo, tre giorni non sono abbastanza). Per degli italiani, che per di più arrivano dalla cordialissima Grecia, l’impatto non è dei più accoglienti, almeno questa è stata la nostra prima impressione, senz’altro superficiale. Non si usa molto ringraziare e sorridere e c’è un approccio piuttosto diretto, cosa non per forza negativa. Del resto, tutte le persone con cui abbiamo avuto a che fare sono state estremamente oneste e corrette. Resta il rimpianto di non avere potuto approfondire discorsi e conoscenze per problemi linguistici, ma forse è uno stimolo in più per tornare.</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><h3><b>Una domenica a Sandanski</b></h3>Sandanski è la città di Spartaco ci spiega un cartellone appena arrivati. La scritta in caratteri<br />
cirillici sullo sfondo di una statua dall’aspetto fiero. <i>Sandanski grad Spartaca</i>, per la precisione. Il sud della Bulgaria, una domenica di fine giugno, una lunga via pedonale strapiena di gente. Ci sono, nell’ordine: bambini che circolano su grandi automobili elettriche a gettone, non esiste una pista vanno semplicemente su e giù per la strada. Venditori di lamponi in bicchiere di plastica, prezzo 50 centesimi di euro ma si paga in lev. Venditori di semi di girasoli e semi di zucca in bicchiere di plastica. Grande albergo comunista Sveti Nicola, san Nicola, che incombe sulla piazza, con portiere in camicia bianca e pantaloni neri all’ingresso. Ristorante greco con cameriere che cerca di attirare clienti; pare che diversi uomini greci vengano qui per turismo sessuale, almeno così scrive la Lonely Planet. Manifestini mortuari in formato A4; nessuno annuncia una morte, sono tutti in ricordo di anniversari: 40 giorni, sei mesi, un anno, cinque anni; sempre la foto, spesso qualche verso di una poesia. Negozi di moda italiana dai nomi improbabili; uno si chiama <i>Marcello Adultini, Creation in Italy</i> e vende articoli in pelle ma<br />
anche camicie. Grande albergo con piscina termale piena di gente; un simbolo di Sandanski, ricorre sulle cartoline, sui magneti da frigo; grigio, mastodontico. E poi arriva il parco. Spazi ampi, prati curati, fiori, un grande viale centrale, bandiere bulgare affiancate a bandiere dell’Unione Europea. Di nuovo le macchinine a gettone, poi una fontana termale dal sapore di cloro appena prima della piscina termale olimpionica. Non si può nuotare perché sta per iniziare una gara di ragazzini: sono tutti riuniti insieme agli allenatori che mangiano <i>kebabche</i> (salsicce speziate, un grande classico della cucina bulgara) e patatine al bar della piscina. Un chiosco sgangherato, qualche sedia di plastica bianca e una tavolata chiassosa. Dall’altra parte c’è la piscina dei bambini, con una signora che fa pagare (poco) l’ingresso. E’ seduta davanti a un tavolino con una piccola cassa e chiacchiera al telefonino; sorride, ci fa entrare. Piccola piscina, scivolo d’altri tempi, erba: i bambini si divertono un mondo, scoppia qualche lite, tutto intorno ci sono vecchie sdraio con corde di plastica. Al ristorante della piscina è finito tutto, restano solo patatine con o senza formaggio. Tornati nel parco troviamo un plastico del massiccio del Pirin; c’è gente che lo esamina con attenzione, conoscono tutte le vallate, indicano le montagne, alla fine si fanno fotografare con la macchina digitale.<br />
Verso l’una e mezzo pranziamo al ristorante Tropicana appena fuori dal parco, lungo il fiume. I tavoli all’aperto sono pieni, il pane si ordina a fetta: cinque fette, un <i>tarator</i> (altra specialità bulgara: zuppa fredda con yogurt, cetrioli, olio, finocchietto e noci), spiedini, insalata, patatine con formaggio. Intorno mangiano più o meno tutti le stesse cose, c’è un’atmosfera rilassata da domenica pomeriggio estiva, ritmi rallentati, voglia di trattarsi bene. Il cameriere ci porta un piattino strapieno di una salsa rossa che ricorda il ketchup, prezzo 20 centesimi. Si chiama <i>lutenica</i> avevamo chiesto cosa fosse e ha capito che la volevamo ordinare. La mangiamo religiosamente, spalmata sul pane; è più buona del ketchup.<br />
<b>Pensandoci su</b><br />
Pensandoci su, in Bulgaria mi aspettavo in parte di trovare il vecchio Est, quello di quando il comunismo era appena crollato e bastava allontanarsi di pochi passi dall’Occidente per sentirsi in capo al mondo. Atmosfera esotica, prezzi stracciati, un’assenza assoluta di turismo, la sensazione entusiasmante per chi ama viaggiare di essere capitati in un mondo davvero diverso. <br />
Questo Est di venti anni fa in realtà non esiste quasi più, nemmeno in Bulgaria, e probabilmente è un bene. C’è più ricchezza, più fiducia, l’Europa adesso è una sola, come si può avere nostalgia del passato?<br />
Ma nello stesso tempo, con un lieve senso di colpa, ammetto che mi piacciono i carri che circolano ancora per le strade, le vie dei paesini in terra battuta, i palazzoni alla periferia di<br />
Blagoevgrad e di Sofia con quell’aria tetra, cadente. Tutte cose che la gente di qui probabilmente trova imbarazzanti e spera di vedere scomparire nel più breve tempo possibile.<br />
Ma mi piace anche, e in un certo senso mi emoziona, vedere che esiste un turismo bulgaro, che Melnik il sabato sera si riempie di gente venuta per il weekend che mangia nelle <i>mehane</i> (le osterie), dorme in albergo, fa festa e balla accompagnata da un coretto di zingari obesi e bravissimi; vedere la gente che visita i monasteri, scatta foto con macchine digitali, i distributori di benzina in stile Autogrill, i negozi che accettano le carte di credito e dappertutto la bandiera europea. Il cambiamento si tocca con mano e non si riesce a restare indifferenti.<br />
<b>Passaggio a Dragoman</b><br />
E poi si arriva a Dragoman. Un nome da supereoe per una cittadina ai confini con la Serbia, un paesaggio da Far West, campi spazzati dal vento, montagne spoglie, quasi freddo, un’idea di avventura e di lontano. Al bar del centro – e il centro è un insieme di strade con grossi buchi nell’asfalto, chioschi, gente seduta sui marciapiedi – ci dicono che non esiste un albergo. Poi però entro in un mondo parallelo vicino alla statale: c’è un grande ristorante con parco e piscina, un menu di diverse pagine, prezzi rigorosamente bulgari cioè bassissimi. Qui mi dicono in inglese che l’albergo esiste e si trova cento metri più in là. Ci andiamo: si chiama Hotel Alex, è una casa a tre piani dipinta di rosa, un po’ inquietante. La reception è il monolocale dei proprietari: apro la porta e vedo un letto matrimoniale, una stufa di ghisa (e subito penso agli inverni a Dragoman, all’odore del carbone; qui il vecchio Est c’è ancora tutto, è più forte che<br />
mai) e già immagino di avere sbagliato, ma poi arriva una donna minuta con i capelli lunghi, neri. Parla in francese e dice che le stanze ci sono, deve solo prepararle perché lei e il marito sono appena tornati da Sofia. E’ tutto molto strano, porte in compensato, camere ampie e ben tenute, ma fate attenzione ai bambini: e ci fa vedere il balcone del terzo piano senza ringhiera. Strano anche parlare francese sul far della sera a Dragoman, tra bulgari e italiani, mentre il vento soffia più forte. Una lingua di un paese lontano, imparata in scuole lontane e parlata in un posto che sembra essere l’incarnazione della parola lontano, almeno per me. E l’ultima sorpresa è il parco giochi di dimensioni abnormi: ogni pochi metri c’è un piccolo parco diverso in qualche dettaglio: da una parte uno scivolo, dall’altra due altalene e viceversa; ce ne saranno cinque, immersi in un grandissimo spazio verde con tanto di campo di basket e calcetto. Il tutto vicino al ristorante con piscina; siamo sempre nel mondo parallelo, in un pianeta diverso rispetto al paese vero e proprio<br />
La mattina dopo faccio per salutare, ma prima sbircio dalla finestra e vedo che nel letto della<br />
reception-monolocale c’è qualcuno che dorme. Così ce ne andiamo senza fare troppo rumore; un’ultima colazione bulgara seduti davanti al chiosco che vende caffè in bicchieri di plastica, di fronte al negozietto dove compriamo un tubetto di colla e due gigantesche brioche al cioccolato. C’è un tipo che offre stecche di sigarette al mercato nero, erano anni che non ne vedevo. Proseguiamo verso la Serbia un po’ spaesati, molto in viaggio. Di passaggio a Dragoman. <br />
<div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-20733958302713585562009-08-28T16:10:00.003+02:002009-11-19T07:27:14.889+01:00SOFIA, LUCI E OMBRE<em>Il viaggio di Enrico 9</em><br />
<em></em><br />
<em>pubblicato sul sito <a href="http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/testo.asp?ID=22507#inizio">Turisti per Caso</a> </em><em>e per gentile autorizzazione dell’autore</em><br />
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</em>E’ bene dire che sarebbe meglio visitare Sofia dopo aver visto molte altre capitali europee, Praga e Budapest comprese, in quanto è una città che offre meno di quelle menzionate. Agosto 2009; prenotazione Expedia, è la prima volta, andrà tutto discretamente. Il viaggio fà tappa a Vienna, e da Bologna a Vienna viaggiamo Tyrolean su un De Havilland 50 posti, che più che un aereo mi sembra un pulmino volante, e sono incredulo di come possa superare le Alpi. Da Vienna a Sofia viaggiamo Austrian, aereo spazioso e comodo, ed in orario; anzi giungiamo a Sofia in anticipo, l'aeroporto si presenta piccolo, moderno e poco trafficato. Prendiamo un taxi della compagnia OK, e come eravamo stati informati, spesso gli autisti non avviano il tassametro, il motivo è ovvio! Conosco i prezzi del viaggio dall'aeroporto al centro, quindi sono in curiosa attesa di sapere quanto dovrò pagare al furbo taxista (sono furbi un pò in tutto il mondo). Arriviamo all'hotel Les Fleurs, paghiamo 20 Lev per il taxi (poco meno di 10 euro per 20 minuti), che accettiamo, ma che in albergo ci diranno essere troppi. Saliamo in camera e ci prepariamo a uscire, sono le 17 e c'è il sole. Siamo in viale Vitosa, e poichè visto il pessimo cambio all'aeroporto (1 euro=1,65 Lev quando la quotazione internet era 1 euro=1,95), abbiamo cambiato pochi euro, ci rechiamo a sinistra dell' hotel, come indicatoci, per cambiare valuta, ma è sabato, chi cambia ufficialmente come le banche è chiuso, quindi ci vengono proposti cambi assurdi, finchè troviamo una ragazza in un gabbiotto, che ci offre 1,85 per cambiare 100 Euro. Cambieremo poi ancora il Lunedì, finalmente in un ufficio "serio", a 1,95: quindi attenti al cambio! Proseguendo per viale Vitosa, via principale e dello shopping, si giunge a Juzen park, enorme piazzale con fontane, e grande costruzione, si tratta del palazzo della cultura. La bulgaria è in Europa da un paio di anni, ma l'ambiente mostra ancora i segni del passato, enormi cotruzioni comunali, brutti palazzi che si alternano a bei palazzi fine ottocento. Un discorso a parte meritano le strade, poco ben tenute e soprattutto i marciapidi, i cui lastroni sono spesso divelti, e si rischia ad ogni passo di inciampare. Poi passiamo un'oretta in centro, osservando ed entrando in Sveta Nadelia, chiesa centrale, costruzione a mattoni, e l'imponente palazzo di giustizia bianco, con alla base due leoni. Nella centrale piazza Banja Basi, ci sono lavori in corso, ma questo non ci impedisce di fotografare la colonna con in cima la donna alata simbolo della saggezza, in bronzo a 2 colori. Un passaggio davanti al museo di archeologia, che ha reperti anche all'esterno, entrata a pagamento, arte greca e tracia; entriamo ed usciamo subita dai magazzini C.U.M., passiamo davanti alle vecchie terme, ora in disuso, vediamo le fontanelle termali, la gente riempie bidoni di acqua, che esce bollente dai rubinetti, ed entriamo nel mercato coperto, dove acquistiamo acqua minerale e dove vi sono bar e negozi di abbigliamento ed alimentari. I prezzi sono leggermente più bassi che a Bologna, ma ci dice un' impegata bulgara, che per loro sono molto cari, soprattutto in centro. Vorremmo visitare anche la Sinagoga, ma è chiusa per restauri interni. Sono le 21, molti negozi ancora aperti, come la Domenica, e ci sediamo al ristorante "Happy", molto grande, di aspetto internazionale, come internazionale è il menù. C'è tantissima gente, la carne arriva fredda, ce la riscaldano, poi la sorpresa del prezzo, 2 secondi a base di pollo, con bevande, 10 euro: mangiare a Sofia costa pochissino. Si fà tardi e rientriamo in albergo. La mattina seguente è Domenica, e dopo una abbondante colazione, e vista la bella giornata, ci incamminiamo ancora verso il centro, ma svoltando a destra, ci dirigiamo verso la cattedrale. Ci soffermiamo a fare foto e riprese ai resti della chiesa "Sveti Georgi", alla chiesa interrata "Sveta Petka" e non possiamo non notare grandi costruzioni, di stile staliniano risalenti a sessant'anni fà, come i già citati magazzini C.U.M., la corte costituzionale, il consiglio dei ministri, il palazzo ex comunista che accoglie ora la sede del partito socialista; dall'altro lato, la presidenza della repubblica, con guardie in alta uniforme. Proseguiamo quindi e giungiamo alla cattedrale Aleksander Nevski, la più monumentale della Bulgaria, eretta all'inizio del novecento. Le cupole sono dorate, ed è bella anche internamente. Acquistamo 2 candeline al prezzo di 40 centesimi di Lev, e fotografiamo (si potrà?). Inizia la funzione religiosa, e sostiamo ancora alcuni minuti. Poi usciamo, per rientrare subito sulla destra, per visitare la cripta (6 Lev a testa), dove sono contenute bellissime, antiche e grandi icone, molto interessante, non si può fotografare; all'entrata della cripta vendono riproduzioni di icone, i prezzi non sono poi così bassi. Vicino alla chiesa, altri grandi edifici, ed in un giardinetto un mercatino giornaliero, dove vendono souvenirs e vecchie cose inerenti alla guerra ed al periodo sovietico, credo siano originali. Durante il percorso inverso, incontriamo prima l'interessante chiesa di Santa Sofia, e la piccola e deliziosa chiesa russa di San Nicola, con le sue cupole a cipolla dorate. Al'interno ancora molte icone. Qualche acquisto l'abbiamo fatto, ma occorre recarsi nei sottopassaggi del centro, dove si possono trovare altri souvenirs, e soprattutto in uno di questi, ammirare reperti archeologici, e vari strati di pavimentazione aggiuntisi nelle varie epoche, dai Traci, ai Romani, ai Bulgari.<br />
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Souvenir classico e a buon mercato, è il profumo di rosa, servito anche in semplice e piccolo flacconcino, (tipo omaggio delle profumerie) inserito in un contenitore di legno lavorato: al mercatino ne vendono 10 per 9 Lev, all'aeroporto, costeranno 3 Lev ogni pezzo. Verso il tardo poimeriggio, ci rechiamo per curiosità al vicino mercato popolare, dietro la Sinagoga: orrendo, frequentato da molti zingari, cattivo odore...meglio tralasciare la visita. La sera, ci rechiamo in un ristorante tipico locale, caratteristico e molto affollato, laterale del viale Vitosa, via Salunska, il nome è "Pry Yafata", ne vale veramente la pena; eccetto la Domenica, vi è anche un modesto trio che suona musica bulgara; ci torneremo anche la sera dopo: 2 abbondanti piatti locali, con carne alla brace, contorni e birra, 40 Lev in 2. Girando per Sofia, notiamo un contrasto enorme tra i bellissimi negozi, anche di grandi firme, e merci di buon gusto, dagli abiti alle calzature, e i molti mendicanti, che soprattutto cercano tra i rifiuti nei bidoni del rusco. Il Lunedì, dopo una breve passeggiata in centro, ci consultiamo con l'impiegata dell'ufficio informazioni (la gentilezza non è ancora il forte di questi popoli dell'est), e decidiamo di prendere in Patriarh Evtimij b.rd il minibus bianco 21, che ci porterà in 20 minuti alla Boyana church, costo della corsa su questo vecchio mezzo, 1,50 Lev a persona. Il pulmino si ferma praticamente a richiesta, durante il suo tragitto, non esistono vere fermate. Attraversiamo la non bella periferia di Sofia, andiamo verso la collina e giungiamo in questo bosco, dove c'è una piccola chiesetta in mattoni, patrimonio Unesco, entrata 10 Lev a testa. Attendiamo l'accompagnatrice, siamo in 6, e le spiegazioni sono in tedesco, e ci và bene. Al'interno della chiesetta, le pareti e il soffitto sono interamente ricoperti da affreschi eseguiti da oltre un millennio. Interessante, severamente proibito fotografare. Rientriamo in albergo, per poi prepararci per la cena con musica tipica come succitato. Il Martedì è il giorno della partenza, aereo alle 17,40, quindi ancora tempo per un'ultima passeggiata, rivedere i reperti archeologici del sottopasso, e fotografare il bellissimo teatro dell'opera Ivan Vasov, davanti al quale vi è un giardino con fontane, gente che si riposa o gioca a scacchi. Gironzolando intorno al teatro, notiamo come i palazzi siano dell'ottocento, davvero belli. Inizia a piovere, di corsa all'albergo, dove, dopo un tè, chiamiamo il taxi, che finalmente avvia il tassametro, e spendiamo 12 Lev!! Nel tragitto, vediamo anche lo stadio Levski, con davanti giardini, un laghetto e ristorante. Dall'aeroporto un ultimo sguardo al monte Vitosa. <br />
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Insomma, Sofia senza infamia e senza lode, ma siamo contenti di averla visitata. <br />
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Per vedere foto: <a href="http://www.poneloya25.spaces.live.com/">http://www.poneloya25.spaces.live.com/</a>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-61608831645060279942009-08-28T16:06:00.001+02:002009-08-28T16:07:11.116+02:00WEEKEND A SOFIA<em>Il viaggio di WILD STEEL</em><br />
<em>pubbicato sul sito </em><a href="http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/testo.asp?ID=21369"><em>Turisti per caso</em></a><em> e qui riportato per gentile autorizzazione dell'autore </em><br />
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Dopo aver visitato varie capitali del Vecchio Continente, decido di recarmi in una città poco battuta dal turismo di massa, che tuttavia mi ha sempre affascinato : SOFIA.<br />
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D'altronde, ho voglia di fare una vacanza da re (per i prezzi bassi) e dunque prenoto senza esitazione alcuna.<br />
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DURATA DEL VIAGGIO : dal 17 al 20 aprile 2009.<br />
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SPESA DEL VIAGGIO : 123 Euro per il volo Wizzair da Fiumicino a Sofia, 90 EUro per 3 notti in albergo (dunque 30 Eueo al giorno a persona) nell' hotel Central Forum a 4 stelle, che consiglio caldamente, anche per la comodità con cui si raggiunge Vitosha Boulevard (5 minuti con il tram n. 5, la fermata è proprio fuori dall'albergo) colazione continentale inclusa (ottima la pancetta da affiancare alle uova strapazzate).<br />
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LUOGHI VISITATI : Sofia è decisamente meno bella di altre capitali dell'est quali Budapest, Cracovia, Praga, e dunque è consigliabile solo dopo aver visitato queste città. Comunque, il nostro giro ha compreso Vitosha Boulevard con la chiesa ortodossa che vi si trova proprio al centro, la Sinagoga e la Moschea, la Chiesa di Santa Sofia, bella ed antica, la Alexander Nevski Cathedral (il must della capitale bulgara), il Museo Archeologico (carino), il Teatro Nazionale con il parco antistante, il Palazzo del Partito Comunista, ora sede del Parlamento, il mercatino vicino il teatro, la graziosissima St James's Rotunda con la vicina via delle grandi griffe (Gucci, Cavalli, Valentino, Bulgari etc.), ed infine la piccola chiesa russa di San Nicola. Carino è anche il Mall of Sofia (da raggiungere in taxi o con il tram 6), centro commerciale su 5 piani (all'ultimo è possibile fare climbing su roccia artificiale, io l'ho fatto :-D ).<br />
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Il centro è facilmente visitabile a piedi.<br />
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PREZZI E CIBO : l'abbigliamento è leggermente più economico rispetto all'Italia. Ciò che invece è assolutamente conveniente sono i ristoranti, dove il prezzo di un pasto normale (con vino in bottiglia) costa circa 4 Euro!!!! Io consiglio il ristorante Happy su Vitosha Boulevard. Molto buona è la carne di maiale e quella di pollo. Da provare anche il formaggio fritto e le famose insalate locali (tipo la Greek Salad). A fianco del ristorante c'è un localino molto carino per la sera (dove bevendo doversi bicchieri di rum a testa non abbiamo mai pagato più di 3 Euro a persona!). Il caffè espresso è molto buono (hanno tutti il Lavazza) per essere all'estero.<br />
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TAXI : I taxi sono molto economici (il costo di una corsa di 10 minuti con traffico scorrevole costa circa 1,50) , fatta eccezione per la abnorme fregatura rifilataci all'andata all'aeroporto (dove abbiamo pagato circa 36 Euro per recarci in albergo !!!!!, evidentemente tutto il mondo è paese). Cmq cercate i taxi con scritto OK, sono più economici.<br />
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SOUVENIR : Questo è il capitolo più importante, a Sofia NON CI SONO NEGOZI DI SOUVENIR, FATTA ECCEZIONE PER 4 NEGOZI SOTTO LA METRO VICINO AL RISTORANTE HAPPY, che noi abbiamo trovato quasi per caso, ormai rassegnati, l'ultimo giorno di permanenza.<br />
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Per info : gameguy@libero.it.Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-74822987895281128752009-08-28T16:02:00.000+02:002009-08-28T16:02:24.131+02:00VACANZE A VARNA<em>Scritto da Teseo il 11 giugno 2009</em><br />
<em></em><br />
<em>pubblicato sul sito <a href="http://diariodiviaggio.voloscontato.it/europa/varna-vacanze.php/comment-page-1#comment-6157">“Diario di Viaggio”</a> e qui riportato per gentile autorizzazione</em><br />
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Varna è la terza città della Bulgaria, dopo la capitale Sofia e Filippopoli. Posta nella parte orientale del Paese, è il capoluogo della regione di Varna ed un importante porto sul Mar Nero, vicino al lago Varnesko (di Varna). E’ una grande città turistica attrezzatissima e la vera capitale bulgara delle vacanze. Ci sono andato l’anno scorso a luglio e, se decidete di fare un pò di vita di mare, straconsiglio di andare nelle spiagge sabbiose poco fuori città, come ad Albena, Costantino, Elena e alle Sabbie d’Oro! Infatti le spiagge proprio in città sono meno pulite e vicinissime al porto.<br />
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Come città Varna offre bene o male tutto ed è molto bella. Ha origine greche e si vede da tante splendide testimonianze nel centro storico (come la chiesa di S. Atanasio). Poi vale la pena visitare i vari musei. A me è piacuto moltissimo quello Marittimo! Nei dintorni di Varna sono poi imperdibili la Foresta Pietrificata (colonne di pietra di non so quanti milioni di anni fa!) e anche il Monastero Alagià, un inquietante monastero medievale rupestre che sarà a 10-15 km dalla città. Bella la passeggiata nel meraviglioso Giardino del Lungomare. Varna è una città universitaria, quindi non stupitevi di trovare tanti giovani e tanti momenti culturali sparsi per la città. Famoso il concorso internazionale di danza classica, da non perdere. La cucina bulgara e i suoi vini sono una esperienza che non vi lasceranno delusi.Consiglio inoltre di fare tantissime escursioni (per i più coraggiosi consiglio un salto nel vuoto dal ponte Asparuhov, lungo 2 km, molto conosciuto e utilizzato per la pratica del bungee jumping!). Varna e’ una alternativa più che valida (e più economica) al mare della Grecia o della Spagna. L’atmosfera particolare di questa città è qualcosa da vedere d’estate ma anche d’inverno, con il suo mix di gusto medievale, rinascimentale e moderno.Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-3185110267864221902009-08-28T15:58:00.000+02:002009-08-28T15:58:46.174+02:00MAGICA BULGARIA<strong><em>Tante cose da scoprire</em></strong><br />
<strong><em></em></strong><br />
<strong><em>by pollon1972</em></strong><br />
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Sono stata in Bulgaria per la prima volta nell'anno 2000. Era giugno ed era molto caldo. Un ragazzo e una ragazza originari di Sofia e che avevo conosciuto in Italia, mi hanno portato in giro a visitare Sofia avvolta da un vento caldo ma non umido. Chiese, strade, palazzi, musei, negozi, ....na bibita al bar e ancora parchi, teatro, fino sera. Nel corso degli anni ci sono tornata parecchie volte: sette, otto, non ricordo. In primavera, estate, inverno, per Pasqua e anche per il mio compleanno. La Bulgaria non mi piace: la amo! Non si può fare un confronto di questo bel Paese con l'Italia né per similitudini né per differenze, (questo secondo il mio parere), ma se vi piacciono i Paesi dell'Est Europa, la natura e il buon cibo…. è un Paese da visitare! <br />
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Ho visitato parecchie città della Bulgaria, oltre a Sofia che è una grande città. A Sofia potete visitare monumenti e chiese, qualche parco e i negozi che sono quasi gli stessi che trovate in tutto il mondo. Però Sofia non è l'immagine della Bulgaria. Non di quella vera, perché Bulgaria è yogurt, vino, altopiani, montagne, natura, monasteri, olio di rosa e tanto altro. E a Sofia trovate ciò molto nascosto. Premetto che conosco alcune persone di Sofia, in particolare un caro amico con cui ancora sono in contatto e quindi ho avuto parecchie "dritte": alberghi dove dormire, posti da visitare, ristoranti in cui mangiare. E mi è stato molto utile, perché a Sofia ci sono abbastanza turisti, e persone d'affari quindi ci sono parecchi posti "per turisti" che vi consiglio di evitare. A me piacciono molto di più i luoghi in cui vanno i bulgari, sono più veri e caratteristici. Alcune città che ho visitato: Stara Zagora, Blagoevgrad, Bourgas, Nessebar, Kazanlak, Bansko, Plovdiv, Veliko Tarnovo, Sozopol, Sunny Beach, Arbanassi, Koprivshtitza, Etar, e qualcun'altra. <br />
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Non so dirvi cosa mi piace di più visto che sono tanti gli aspetti che amo di questo Paese. Credo la gente per prima cosa. Ho sempre incontrato persone gentili e generose. Mi è capitato di dimenticare la borsa con portafoglio, soldi e documenti in un ristorante e il cameriere mi ha rincorso per restituirmela. In treno da Stara Zagora a Sofia ho incontrato un ragazzino simpatico che mi ha parlato, in inglese, di tutte le città che secondo lui dovevo visitare durante la mia breve permaneza in Bulgaria perché le riteneva molto interessanti e ha anche contattato un suo amico al cellulare per darmi una informazione che lui non ricordava. Un altro signore gentile a cui avevo chiesto quale fosse l'autobus per Stara Zagora tra tutti quelli nel piazzale, mi ha accompagnato di persona fino al bus che dovevo prendere e poi sul fianco del bus, con un dito ha disegnato il numero dell'orario a cui sarebbe partito! E poi ricordo un altro signore che vendeva cd e libri vicino alla chiesa Sveta Nedelja a Sofia. Io mi ero fermata a guardare i cd e lui mi ha tirato delle gocce d'acqua addosso e poi con la mano bagnata mi ha accarezzato la testa. Io sono rimasta stupita ma lui mi ha spiegato che era l'acqua santa che aveva appena preso in chiesa e che la usava per bagnare la merce, un buon auspicio per vendere di più. Quando vado a Sofia non dimentico mai di fare un salto al supermercato che ora non ricordo come si chiama, mi pare Halite. E' un edificio al cui interno ci sono tante "bancarelle" ed ognuna vende un prodotto tipico bulgaro. Potete trovare il buonissimo formaggio bulgaro, sirene, che somiglia alla feta, yogurt e anche cibi pronti, e la ciubriza, una spezia che somiglia alla santoreggia, molto buona. L'ho comprata ogni volta che mi sono recata a Sofia per poter preparare il moussaka. E' anche bello osservare i veri bulgari fare la spesa in questo supermercato, penso sia un onore assistere ai gesti quotidiani che compiono persone di un altro Paese. Mi piace anche sedermi ai giardini del parco dove c'è il Palazzo Nazionale della Cultura e osservare i nonni che giocano con i nipoti. <br />
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A Sofia ci sono dei ristoranti tipici in cui potete mangiare il vero cibo bulgaro. Io ricordo con piacere Vodenizata che si trova vicino alla montagna Vitosha, Pri Yafata, Divaka, Ciuciura e il Caffè Laguna in centro che è frequentato da giovani. Qui servono crepes salate con pollo, cetrioli e salsa buonisimme nonché il dolce che noi chiamiamo waffel servito con crema, gelato e frutta. Ho mangiato in ristoranti tipici davvero eccezionali, peccato che non ricordo i nomi di tutti…. Buonissima l'insata che apre ogni pasto, a base di cetrioli, pomodoro, erba cipollina e formaggio bulgaro grattugiato a cui si possono aggiungere vari ingredienti ed è accompagnata da rakia, (grappa). La carne è tutta buonissima, (il bestiame vive all'aperto sugli altopiani bulgari). I dolci sono particolari, come il baklava a base di pasta filo e miele. In estate è davvero rinfrescante la bevanda a base di yogurt e acqua: ajran. <br />
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Riguardo le altre città posso dirvi che mi ha lasciato senza parole Bansko, che è un paesino di montagna, ma anche località sciistica. La parte vecchia della città è diventata città-museo, (ne ho viste molte in Bulgaria e sono bellissime oltre ad una bella idea). Le strade di ciotoli, le case di pietra con i tetti di legno sui cui camini c'erano i nidi delle cicogne. L'odore di legna bruciata nei camini. In questa città-museo si possono visitare molte case in cui è stato ricreata la tipica dimora di una volta, una scuola, un museo di abiti tradizionali… <br />
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Anche Etar è simile, ma ci scorre in mezzo un fiume. Si tratta di un museo all'aria aperta, case, vecchi mulini, ponticelli e una torre. Tappeti appesi ai balconi, e oggetti tipici che si possono acquistare. <br />
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Da non perdere Nessebar che si trova sulla costa del Mar Nero. Vi si accede da una piccola striscia di terra a metà della quale è posizionato un vecchio mulino. Nella città un tempo c'erano piiù di 40 chiese ma oggi ne sono rimaste poche. <br />
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Koprivshtitza invece mi è piaciuta per le sue case colorate del Risorgimento bulgaro. Dimora di mercanti e quindi una città ricca. Qui fanno anche dei particolari tappeti di lana che non viene filata ma pressata. A Plovdiv è interessante visitare il teatro romano che fu costruito tra il 114 e 117 d.C. Ancora oggi viene utilizzato per spettacoli in estate. <br />
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E a Veliko Tarnovo in estate riproducono una antica battaglia con luci e musica, ai piedi della collina su cui di trova una cittadella fortificata al cui interno si trova una chiesa bizantina. <br />
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Suggestivo il Monastero Rila ad un centinaio di km. da Sofia, fondato nel X secolo, sul monte Rila. Da vedere i bellissimi dipinti, tipo icone davvero ben conservati. Nel 1983 è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. <br />
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E poi ci sono le tradizioni bulgare che sono davvero molto vive, un po' come in Italia ai tempi dei nostri nonni. Io sono stata a Sofia per Pasqua e sono rimasta davvero colpita dalla messa ortodossa. Il Pope porta il cero benedetto che usa per accendere le candele dei fedeli che sono vicino a lui. Poi questi ultimi faranno accendere le candele ai loro vicini e così via fino quando tutta la chiesa sarà illuminata. <br />
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Ho assistito anche a feste e ad un matrimonio, quello del mio caro amico. Ai bulgari piace divertisi e ballano tanto, avete presente Bregovich....fantastico! E questo tipo di musica dal vivo...non la si può mai dimenticare! La loro musica è davvero coinvolgente ed eseguono delle bellissime danze formando un girotondo. Non so se avete mai visto in tv ballare l'horò che è il ballo nazionale bulgaro. Carina anche la musica moderna. <br />
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Il primo di Marzo in Bulgaria è "Baba Marta" e ci si scambiano braccialetti fatti di fili di lana rosso e bianco intrecciati che si chiamano "martenitze". La martenitza va indossata fino a quando non si vede volare la prima cicogna in primavera. Ho visto le cicogne per la prima volta in vita mia a Bansko: sono uccelli enormi ma davvero belli. <br />
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Una curiosità: la Bulgaria è patria dello yogurt, (avete presente il famoso lactobacillus bulgaricus), e della rosa, (la Rosa di Kazanlak è la base per i più prestigiosi profumi). Si scrive in cirillico, si parla bulgaro e la moneta è LEVA. I giovani parlano quasi tutti l'inglese molto bene, meglio della maggior parte degli italiani. <br />
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Non finirei mai di raccontare tutte le cose che ho visto e per cui amo la Bulgaria ma credo di aver dato una piccola idea di questo grande Paese! <br />
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...da gennaio 2007 la Bulgaria fa parte dell'Unione Europea per cui potete recarvici con la sola Carta d'Identità. ClaudiaUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-85428367921893045982009-08-28T15:55:00.000+02:002009-08-28T15:55:46.422+02:00La Bulgaria, proprio un gran bel Paese!<em>per gentile concessione dell'autrice Cristina Rocchi</em><br />
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<em>pubblicato sul sito <a href="http://www.cisonostato.it/main.php">CI SONO STATO.IT</a></em><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.cisonostato.it/photos/13/1302/cache/th2_1001302010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" lk="true" src="http://www.cisonostato.it/photos/13/1302/cache/th2_1001302010.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Introduzione</div><br />
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La Bulgaria è un paese sconosciuto ai più, ma che merita sicuramente un viaggio. La natura rigogliosa ed esuberante, il fascino senza tempo dei villaggi museo, la storia, il folklore vi sapranno incantare. Le montagne sono meravigliose, sia i Balcani e soprattutto i Rodopi, più aspri, con i boschi di pino bulgaro fitti fitti.<br />
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Come spostarsi<br />
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Per girare la Bulgaria è consigliabile affittare una macchina, armarsi di pazienza e guidare con molta prudenza. Le strade sono piuttosto strette, le loro Autostrade sono più che altro superstrade, e non sono esenti da buche! Le strade di montagna del Sud sono un'esperienza per avventurosi.<br />
Non bevete mai prima di mettervi alla guida, la legge è molto severa al riguardo. E se gli automobilisti vi lampeggiano con i fari, rallentate! Davanti alle pattuglie della polizia è bene passare a passo d'uomo.<br />
Per il resto, è sicuramente il modo migliore di girarla, l'unico che vi permetterà di godervi la natura eccezionale che quello splendido Paese vi offre.<br />
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Dove alloggiare<br />
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La Bulgaria è un paese ospitale che negli ultimi anni si è molto aperto al turismo. Non tutti gli alloggi però rispettano lo standard a cui un turista occidentale (pur non troppo esigente) è abituato. Visto che i prezzi sono ancora molto accessibili, consigliamo di non scegliere strutture troppo economiche.<br />
Stanno fiorendo i centri benessere, che sfruttano le innumerevoli fonti termali ed iniziano a svilupparsi anche gli agriturismi.<br />
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In cucina<br />
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In Bulgaria si mangia BENE! I Bulgari amano mangiare bene e bere in compagnia. Non c'è angolo della Bulgaria senza una trattoria, anche nei posti più sperduti tra le montagne, non rischierete mai di restare affamati. Impazzirete per la banica (leggi banitza), la Šopska salata (insalata con cetrioli, pomodori e sirene) ed i kebapceta (una specie di salsicce). Cosa dire delle patatine fritte con il sirene (formaggio)? Non riuscirete più a mangiarle senza.<br />
Quanto alle bevande, le birre locali non sono niente male: Zagorka, Kamenitza, Šumenska e Burgarska.<br />
Per dolce il Kozunak, e non dimenticate di assaggiare l'Ajran, lo yogurth da bere: l'hanno inventato loro!<br />
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Itinerario<br />
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30 luglio - 15 agosto 2005<br />
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Noi abbiamo seguito un itinerario un po' stravagante perché volevamo essere a Koprivštica per il festival del folklore che si tiene ogni 5 anni.<br />
Comunque da Sofia siamo andati verso sud visitando il monastero di Rila e arrivando fino a Melnik.<br />
Da qui abbiamo tagliato verso l'interno, per i Rodopi, ed abbiamo visitato le grotte ed i centri principali.<br />
Poi verso nord, passando per Plovdiv fino al Monastero Trojan.<br />
Un breve passo indietro per andare a Koprivštica e poi dritti fino a Veliko Tarnovo.<br />
Vari giorni per visitare tutti i piccoli monasteri ed i villaggi museo nei dintorni, quindi ci siamo spostati sul Mar Nero a Nesebar. Qualche giorno di mare e ritorno a Sofia passando per il monastero rupestre di Aladža ed il Cavaliere di Madara.<br />
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Da non perdere<br />
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SOFIA<br />
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E' una capitale abbastanza piccola, visitabile in una giornata. Il centro storico è carino, con il suo particolare selciato giallo. Ci sono varie chiese che meritano una visita, tutte concentrate nel raggio di poche centinaia di metri: la Cattedrale Aleksandar Nevski con le cupole dorate e lo splendido coro dal vivo la domenica mattina, le chiese di Sveta Sofia, Sveta Nedelja, Sveti Georgi (un po' nascosta dietro il palazzo della presidenza), Sveta Petka. Appena usciti dalla città, alle pendici del Monte Vitoša si trova invece il monastero di Bojana con i suoi splendidi affreschi.<br />
Per quanto riguarda i musei meritano una visita il Museo Nazionale di Storia a Bojana, ricco di reperti dell'epoca trace, ed il museo etnografico nel Palazzo reale, al centro di Sofia.<br />
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<a href="http://www.cisonostato.it/page.php?id=1302&yp=1">...continua il viaggio »</a>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-92163560600453499362009-08-28T15:44:00.000+02:002009-08-28T15:44:05.319+02:00GIRANDO PER SOFIA..........di lexx975<br />
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<a href="http://www.zingarate.com/forum/viewtopic.php?t=41941&highlight=bus">http://www.zingarate.com/forum/viewtopic.php?t=41941&highlight=bus</a><br />
<a href="http://vacanze-nel-mondo.noiblogger.com/">http://vacanze-nel-mondo.noiblogger.com/</a><br />
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Mi sfuggono le parole che posso raccogliere in pochi aggettivi, la descrizione e le sensazioni che da questa città. Una città variegata, dai tanti aspetti e dalle mille contraddizioni, dove l’antico si mischia con il moderno, la ricchezza con la povertà, dove si può leggere ciò che è stato il comunismo e ciò che il post, sicuramente una città che può deludere ma essere anche tanto apprezzata.. <br />
Partendo dal principio ho improvvisato il viaggio 15gg fa, ed il giorno prima ho iniziato seriamente a pensare dove andavo e che mi sarei scontrato con il cirillico, e forse con una città che non ha ancora una vera vocazione turistica, anche se di cose da vedere ve ne sono. <br />
Giovedì 19/6 il volo Alitalia m’aspetta alle 11.10 all’aeroporto di Genova con scalo a Roma destinazione Sofia.. ma una nuvola s’addensa sull’autostrada in zona Ge Nervi, dove tutto è praticamente bloccato, causa sciopero del giorno prima dei portuali, e conseguente mancato ingresso dei camion in porto.. al che mi gioco la carta attraversare la città.. ma la scopro meravigliosamente intasata per sciopero dei bus zeneisi.. Una certa rassegnazione mi assale, se non che l’autista, mio padre, si gioca la patente e si fa tutte le corsie riservate di bus e taxi.. Incredibile ma riesco a fare il check in alle ore 10.40.. credo d’essere stato il penultimo.. uno dei pochi casi in cui ho potuto ringraziare l’Alitalia che parte pure puntuale. <br />
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Sul successivo volo da Roma, altri dubbi si affacciano alla mia mente sulla assenza di una buona stella.. la vicina di viaggio è una ragazza bulgara in evidente stato di agitazione.. l’aereo sta per decollare e lei urla ancora al cell per salutare l’amica.. in definitiva, mi confessa d'essere ubriaca, infatti come drink in volo si prene un buon vino rosso, che riuscie pure a versarmi sui pantaloni.. <br />
Alle ore 19:00 scatta l’approccio con la città, malauguratamente lascio stare i miei appunti su bus e tram e prendo dubbioso un taxi.. infatti il peggio si realizza, il tizio non trova il civico dell’appartamento in Blvd Vitoska, ed i peggiori dolori sono al momento del conto, 50 Lv.. (un po’ l’ho imbarazzato quando ho iniziato a leggere i cartelli delle vie in cirillico.. fortuna vuole che almeno l’alfabeto lo sappia, e fino a Blvd Bulgaria riesco a interpretare) <br />
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Il primo approccio mi lascia ovviamente scontento.. comunque sono curioso di respirare la città e per le 20,30 esco a scrutarla per la cena.. e qui iniziano le prime camminate.. Cena dignitosa al Happy (che poi mi rendo conto essere anche presente a Barcelona, oltretutto luogo di un ultima cena in dolce compagnia..) continuo a pormi domande.. segni, presagi.. vanno interpretatti.. mha. <br />
La sera la finisco un po’ a vagare e poi in un pub irlandese su indicazione di simpatiche fanciulle, tema della serata Germania-Portogallo.. noto una forte simpatia bulgara verso i teutonici. <br />
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Venerdì 20 la giornata comincia presto, ore 9:00 sono già in perlustrazione attorno al Palazzo della Cultura, detto da loro NDK.. ma di un ufficio informazioni turistiche segnalatomi, nemmeno l’ombra.. <br />
Simpatica conversazione (oscura nei contenuti) con la signora di un baracchino/giornalaio per l’acquisto dei tickets tram.. <br />
In ordine sparso affronto la scoperta e la visita dei vari angoli e monumenti della città.. <br />
Lungo la pedonale Blvd Vitoska, (è una via lunghissima, anche se la pedonale ad occhio sarà circa 1km) dove si trovano i negozi più belli, si arriva nella piazza della Chiesa St. Nedelya , molto bello l’interno, da li poco lontano la Chiesa St. George , confinante con delle rovine esterne, il tutto si trova dietro l’Hotel Sheraton. Proseguendo in Ul. Saborna si arriva a quello che presumo sia il Teatro Nazionale situato in un piccola parco.. (dove la sera dopo mi ci ritrovo seguendo la musica di un concerto rock bulgaro) <br />
Vagando giungo all’imponente Cattedrale di Alexander Neviski, ottimo luogo per nascondersi dal sole e riposarsi un po’ammirando gli affreschi, e osservando le funzioni ortodosse.. qui vicino trovate un’altra bella chiesa in mattoncini rossi, di cui mi sfugge il nome, e poco distante c’è The National Gallery for Foreign Art, sono 3 piani, all’ultimo c’è un esposizione di icone veramente bella, alcuni visi sembravan vivi. <br />
La mia mattinata intensa si conclude trovando il ristorante/pizzeria Leo’s, (Ul. Iskar,11) zingaro novello del forum.. Leonardo vive a Sofia da 3 anni e m’ha portato un paio d’ore in giro per la città .. simpatico personaggio e anche ben noto in Bulgaria.. il perché scopritelo andandolo a trovare.. <br />
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Nel pomeriggio scopro anche i Magazzini Zum.. (bel vedere.. ) e finalmente incontro e conosco il Palaz, con relativa consorte,(altro zingaro che passa li per caso..) con cui visitiamo il Museo archeologico e la zona dei palazzi del Governo. Ormai sono le 18 e devo abbandonare la scena per sopravvenuto atroce mal di piedi.. ma soprattutto devo fare una telefonata, modello roulette russa, che potrebbe dare un interessante risvolto a questo viaggio.. e con sorpresa e gioia riesco dopo mesi a riparlare con una cara Amica , conosciuta in Italia ma tornata a vivere in Sofia 1 anno fa, che aveva unilateralmente tagliato le comunicazioni a dicembre.. <br />
Per cui interviene un cambio di programma, ed il giorno dopo niente più gita a Boyana con il Palaz.. ma gita presso un negozio di scarpe italiane che la mia amica ha aperto in Blvd Bulgaria. <br />
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La serata scorre bene, grazie all’ottimo umore che mi ha assalito in precedenza, la stanchezza svanisce, e visito girando sempre random e poi su indicazione di qualche bella guida locale, Alcohol, Chervilo ( qui credo ci vada molta Sofia bene, parcheggiare rigorosamente in mezzo alla strada macchine con autista..), finisco la serata in un piccolo locale vicino al Palazzo di Giustizia, Disco Retrò.. in cui c’è da scatenarsi nelle danze con hit anni ‘70-80.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-62780095780236441362009-08-28T15:40:00.001+02:002009-08-28T15:44:56.154+02:00BULGARIA, BULGARIAdi Claudio Zambelli<br />
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Località: Shumen, Isperih, Montana, Sofia Stato: BULGARIA (BG)<br />
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Data inizio viaggio: domenica 28 ottobre 2007<br />
Data fine viaggio: domenica 4 novembre 2007<br />
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Che bella sorpresa la Bulgaria!!È stato il primo di alcuni viaggi che nei prossimi mesi dovrò fare per lavoro; toccherò alcune zone dell’est Europa e anche più in la…nel resto del mondo.Come sempre questa è per me un’enorme opportunità professionale nonché la possibilità di dedicare qualche ora alla visita di luoghi che diversamente……chissà quando avrei mai visto.Partire per la Bulgaria ha significato un po’ un salto nel buio….in effetti, per quel che mi riguarda, quando ho pensato ad un viaggio difficilmente l’orizzonte portava a questa terra.Poche cose sapevo e , anche tutt’ora, poche cose so di questo paese, ma ho la consapevolezza che una visita da queste parti vale la pena.Purtroppo ho solo sfiorato le zone di maggior interesse turistico, pernottando nelle industriali località di Sumen, Isperich, Kaspican, Montana e trascorrendo giusto 3 notti a Sofia.Le impressioni più vere che ho nella mia testa sono quelle vissute on the road, osservando la vita e le persone che mi passavano accanto; noleggiata la macchina all’aeroporto di Sofia, a me ed al mio collega Luca ci aspettavano 2500 Km da percorrere in una settimana nello sconosciuto territorio bulgaro, muniti del nostro GPS ….malgrado le mappe non fossero così complete….abbiamo viaggiato che è una meraviglia!!L’impatto immediato è stato abbastanza forte; pensare che questo paese è da poco entrato nella comunità europea e….constatare quanta strada debbano percorrere per raggiungere il resto dell’Europa. È davvero triste pensare che a poco più di un’ora di volo da Bologna, si possa trovare ancora tanta povertà, degrado e scarse prospettive nel breve termine. Per le persone che ho conosciuto, per i nuovi amici che ho lascito la, spero che l’ingresso nella comunità Europea significhi una crescita costante e una luce nuova all’orizzonte.Detto questo, e lasciata la grigia periferia di Sofia, iniziano le note liete.Lungo le “nostre” strade, credo di aver fatto un lungo viaggio nel tempo; entrando nell’entroterra……non so perché…..ma è proprio così che mi immaginavo l’Italia anni 40/50Natura abbastanza incontaminata, campagne a perdita d’occhio, i colori della natura (in questo caso l’intenso rosso e giallo dell’autunno), pianure e dolci colline, animali liberi al pascolo e…..le famiglie in giro con la carrozza.Questo proprio non lo volevo credere….l’asinello che trainava il carro; alla guida il capo famiglia, la donna al suo fianco, dietro i figli e gli anziani.Nei dintorni di Shumen ,Isperih non molto da vedere a parte alcuni ricordi monumentali dell’epoca comunista, natura e un paio di siti storico/archeologici. La Stessa Sofia, escludendo la ristretta area del centro storico, non ha molto da offrire. Ricordo però con piacere il Teatro nazionale con il suo intenso colore rosso e la pedonale Vitosa road, piena di negozi alla moda, ristoranti, bar e tanta gente giovane in giro a fare compere. Da quello che ho potuto capire, sarebbero state altre le zone da visitare……dirigendosi verso il Mar Nero, nelle località di Burgas e Varna, a Plodviv, con il suo famoso anfiteatro, e gli innumerevoli paesini di montagna, tranquilli, silenziosi, incastonati sulle montagne, nel bel mezzo dei balcani.Per quale motivo visitare/tornare in Bulgaria?La vita per noi è davvero molto economica, rispetto gli standard europei. La cucina per me è deliziosa, per buona parte a base di carne e, sono arrivato a dire che, dopo l’Italia, la Bulgaria è il posto dove ho mangiato meglio. Tra l’altro i prodotti sono davvero naturali, frutta e verdura sono squisite. C’è un buon artigianato locale, dalle sculture in legno ai tappeti colorati; inoltre molto interessanti sono i mercatini delle pulci a Sofia, vicino alla cattedrale Russa, con oggetti veri e buone imitazioni dell’Europa anni 30/60. L’approccio con le persone è stato positivo, ho trovato tanta disponibilità e cordialità riportando a casa,tra le altre cose, bei ricordi e alcune nuove amicizie.<br />
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per gentile autorizzazione del Sig. Claudio Zambelli dal suo diario viaggi<br />
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pubblicato su <a href="http://www.viaggiscoop.it/diari_di_viaggio/europa/bulgaria/diario_di_viaggio_bulgaria_4524.ashx">http://www.viaggiscoop.it/diari_di_viaggio/europa/bulgaria/diario_di_viaggio_bulgaria_4524.ashx</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-21864275797817470442009-08-28T15:31:00.003+02:002009-08-28T15:46:55.927+02:00Drum bun. Dai Balcani ai Carpazi.<em>by "Agnese"</em><br />
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premessa: quanto di seguito riportato e' stato parzialmente tratto dal sito www.turistipercaso.it dove la Sig.ra Agnese ha pubblicato il suo diario di viaggio nei Balcani al link <a href="http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/testo.asp?ID=10048#inizio">http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/testo.asp?ID=10048#inizio</a>. <br />
dietro autorizzazione dell'autrice (che qui ringrazio) ne riporto solo la parte relativa al suo passaggio in Bulgaria ma credo che l'intero suo racconto vada letto perche' molto realistico ed ottimamente esposto.<br />
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........Intanto il tempo è cambiato, piove e fa freddino, quindi rinunciamo alla sosta che volevamo concederci sul lago Ohrid. Attraversiamo la Macedonia: bella e selvaggia, montagne, boschi e verdi laghi, peccato per il diluvio che ruba la visibilità.Alla frontiera con la Bulgaria ci siamo noi ed un camion, immersi in una suggestiva nebbia da autunno inoltrato. Non vogliamo addentrarci con il buio ed il diluvio sulla strada del monastero, quindi ci fermiamo nella cittadina di Rila nell’unico albergo che purtroppo funziona anche da unico ristorante. Le stanze non sono male, ma deve essere una struttura pubblica con personale stipendiato, sono pigri, indisponenti e cucinano da schifo. Accettano solo Lev, è tardi ed il cambio è chiuso, ma il ragazzo di un bar ci cambia gli euro ad un onestissimo tasso ufficiale. Il mattino dopo visitiamo il monastero di Rilskij, poco distante. E’ un bellissimo complesso monastico circondato da montagne. E’ interamente lastricato in pietra grezza e la chiesa centrale è ricoperta di affreschi colorati.S’intravede una schiarita e ne approfittiamo subito per spingerci a visitare Bansko, un caratteristico paesino di montagna alle pendici del Vihren, sui Rodopi. Ha un nucleo storico ben conservato, lastricato con le grandi pietre di fiume che qui abbondano, le case sono in pietra e mattoni con balconi di legno e finalmente si mangia di nuovo bene, con piatti a base di carne, riso e verdure ed uno yogurth gelato molto più gustoso del frozen yogurth americano (forse perchè non “fat free”).Raggiungiamo Sofia sotto la pioggia: la periferia è formata da una serie di condomini soviet grigi e scrostati, certamente brutti ma non i peggiori che ci è capitato di vedere, ad esempio a Mosca e Erevan, ed anche in alcune civilissime città occidentali. Le indicazioni sono solo in cirillico e facciamo un po’ di fatica a decifrarle, avendo la cartina in caratteri latini. Il centro è dignitoso e pulito; le cose da vedere sono nel raggio di 500-1000 m., tutto raggiungibile a piedi. La mattina alle nove la grande piazza dove troneggia la cattedrale Aleksander Nevskij, con le sue cupole dorate, è semideserta. All’interno sembra ci sia perennemente in corso una funzione religiosa. L’adiacente chiesa di Sveta Sofia, più antica ed importante in quanto portatrice del nome alla capitale, è molto più sobria ed al confronto sembra bassa e tozza. Da un incredulo vecchietto, in una delle bancarelle della piazza, compro ad un prezzo irrisorio un vecchio quadro di Lenin. Passata l’iniziale incredulità mi propone subito di portarmi, se torno nel pomeriggio, un quadro con tutta la famiglia di Lenin. No, grazie, non sto acquistando santini... Per arrotondare il resto ci dà una banconota di vecchi rubli ed una banconota irakena con l’effigie di Saddam, hanno fiutato che ora diventa roba per collezionisti. La piccola chiesa russa di S. Nikolaij è molto graziosa con le sue cupole verdi e dorate. Sono molti i tributi dei bulgari verso i russi, considerati i liberatori della Bulgaria dal dominatore ottomano. Emblematico fu il fatto che durante la seconda guerra mondiale, pur essendosi la Bulgaria legata alle potenze dell’Asse, il re Boris compì il suo ultimo atto rifiutando ad Hitler l’invio di truppe in Russia nel 1943, quando i tedeschi erano ormai con l’acqua alla gola. Morì poco dopo in circostanze misteriose. Riusciamo a trovare un ristorante non globalizzato sulla Dondukov, dove per dessert servono uno yogurth con composta di frutta, il più buono che ho mai mangiato, superiore anche a quello greco. Del resto i bulgari si vantano di esserne gli inventori. Saltano le mete del pomeriggio: il museo storico, custode di meritevoli tesori, è transennato ed un tassista che interpelliamo alza le spalle sorridendo. L’hanno chiuso due mesi fa, forse per restauro. L’altra meta di benessere erano le Terme, ma anche qui il bell’edificio liberty, piuttosto degradato, è chiuso e mostra di esserlo da anni, a dispetto di quanto recita la guida, “recentemente restaurato con fondi UE”. Di restaurato c’è solo il cartello che lo annuncia. Non ci resta che ripartire.La pioggia ritorna implacabile e dobbiamo anche allungare un po’ il percorso a causa di una deviazione imposta dalla polizia, sembra per un ponte sommerso o danneggiato dai diluvi di questo brutto agosto.Arriviamo al paesino di Kuprivistika, sperduto tra le montagne, trovando un’inaspettata grandissima animazione. Ci sono addirittura i militari accampati appena fuori del paese. E’ pieno di gente, decine e decine di bancarelle, palloncini, giocattoli, zucchero filato, tappeti, salsicce, fiumi di birra, insomma una festa popolare in piena regola. Scopriamo che è l’ultimo giorno della nona edizione del Festival nazionale del folclore bulgaro. Kuprivistika è un grazioso paese, con ponticelli in pietra sul torrente e le case-museo di fine ottocento, di cui alcune conservano anche gli arredi interni e la decorazione esterna. E’ lastricato anch’esso con gli immancabili grossi ciottoli di fiume.Sulla strada per Veliko Tarnovo s’incontra un passo a 1300 m., monumento nazionale della guerra contro i turchi, che qui vide il sacrificio dei soldati russi. A grande distanza si vede, sulla vetta della montagna, un enorme obelisco. Sono stati posti anche alcuni altri memorial, ed è meta di visite dei locali. Sfidiamo la strada dissestata per la curiosità, ma quando arriviamo in cima l’obelisco è stato avvolto dalla solita affascinante nebbiolina ed è invisibile.Veliko Tarnovo, antica capitale, è una città con centro storico medievale, relativamente turistica, e per la prima volta troviamo diversi alberghi al completo. Veniamo agganciati da una signora chiacchierona che ci propone il suo B&B. Sventola continuamente la guida Routard, dov’è riportata la sua casa. Sono stanca e convinco mio marito, molto recalcitrante, ad accettare. Il suo compagno è pittore e la casa in centro storico è interessante per i quadri ed i vecchi oggetti che la caratterizzano, ma la pulizia è al di sotto anche degli standard bulgari e l’invadenza della signora sarà superiore ad ogni umana immaginazione e sopportazione. Il pezzo forte di Veliko sono i ruderi della cittadella, arroccati sopra una rupe, ma si rivela più suggestivo il panorama d’insieme dalla porta di accesso che non la visita all’interno, essendo rimasto ben poco da visitare.Poco lontano dalla città, nascosto tra i boschi, merita senz’altro la deviazione il grazioso romantico monastero Preobranzeskij, con i suoi colorati affreschi esterni.Appena varcato il confine con la Romania.........."Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-62401805835531292662009-08-28T10:40:00.001+02:002009-08-28T10:42:04.920+02:00Sofia: Diario di viaggio 2007<em>di Paolo </em><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-1.jpg" width="200" /></a></div><br />
Sofia , città tra passato e presente , l’antico e il moderno , povertà e ricchezza , ma ospitale e fiera delle sue tradizioni .<br />
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Queste sono tutte le emozioni che mi ha dato , curioso di vedere le attrazioni turistiche ma anche di vivere tra la sua gente.<br />
Partenza da Verona il 17 giugno con Myair (36,59 euro) , i voli sono stati un po’ movimentati in quanto due giorni prima mi è stata cambiata la partenza da Bologna a Verona , il ritorno invece un mese prima era stato spostato di un giorno , altra sorpresa all’aeroporto veniamo imbarcati con un aereo Windjet… arrivato in orario a Sofia . Ad attendermi c’era un collaboratore dell’AGENZIA MARRINELLA , con la quale avevo prenotato un appartamento , il trasferimento era gratuito per almeno 7 giorni di permanenza , anche per la sistemazione avevo avuto un cambio due giorni prima in quando l’appartamento che avevo scelto era occupato , ci ho guadagnato perché avevo concordato 35 euro al giorno e mi hanno dato uno da 50 euro .<br />
L’appartamento Paraskeva è in BUZLUDJA 26 , il palazzo a 3 piani non è molto ben tenuto esternamente e anche le scale sono ridotte maluccio… ma questo è classico per tutta la città , appena varchiamo la porta mi devo ricredere , l’interno è completamente rifatto e nuovo , anzi ero il primo a affittarlo . Entrata , salotto , due camere , cucina , bagno , tutto rigorosamente nuovo , tre condizionatori , tre televisori (1 plasma) , telefono , internet , lavatrice , lavastoviglie , microonde , macchina caffè , set da bagno con accappatoi per quattro , acqua e coca cola in frigo , te e caffè.<br />
Esco per un primo giro , la zona è tranquilla , molte strade anche quelle interne hanno grandi alberi che le rendono fresche e ombreggiate , vado alla ricerca di un cambio ma essendo domenica trovo solo aperto quello della stazione , anche se poco conveniente cambio qualcosa . Cercando di ritornare a casa iniziano i problemi stradali…. mi sono perso…. Capisco che bisogna comprare la mappa in caratteri cirillici senno quella classica non coincide con le targhe delle strade…. anche se leggerla ve la raccomando…<br />
Per fortuna ho il navigatore , senza di questo mi sarei perso tutti i giorni in questa città…<br />
Il giorno seguente compro subito un abbonamento di 5 giorni per i bus ( 12 Lev ) , soprattutto in centro ci sono delle biglietterie vicino alle fermate , consiglio di stamparsi l’elenco dei biglietti nella loro lingua perché è difficile trovare chi parli inglese , inoltre straconsiglio di fare i biglietti perché i controlli sono frequentissimi . I mezzi sono quasi tutti molto vecchi , si può salire e scendere da qualsiasi porta , l’interno spesso è malridotto e dai rumori ci si chiede come vadano avanti… qui c’è un altro problema perché ogni numero di linea può essere un bus , un filobus , un tram… infatti più di una volta ho sbagliato mezzo e mi sono ritrovato da un'altra parte…<br />
Inizio dalla via pedonale centrale VITOSHA dove si trovano i negozi più belli, camminando si arriva nella piazza della chiesa ST. NEDELYA , risale alla metà del XVIII secolo , poco lontano la chiesa ST. GEORGE (la Rotonda) uno dei monumenti più antichi , confinanti le rovine di un edificio del X secolo<br />
all’interno affreschi molto antichi . <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-2.jpg" width="200" /></a><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-3.jpg" width="200" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Proseguendo dritto la strada cambia nome e diventa KN. M. LOUIZA BLVD. Il primo palazzo sulla destra è uno dei più grandi centri commerciali del paese , ZUM , quasi confinante sul lato opposto HALI il mercato coperto in un edificio centenario , esattamente di fronte la Moschea BANYA BASHI del 1566 , si entra senza scarpe sui preziosi tappeti che ricoprono anche le pareti .</div><br />
Dietro al mercato coperto la SINAGOGA di Sofia , ingresso 2 lev , costruita all’inizio del XIX SECOLO ha la cupola centrale alta 33 mt. e può accogliere oltre 1100 persone , per entrare bisogna mettere la coppola. <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-4.jpg" width="200" /></a><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-5.jpg" width="200" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Camminando ancora si arriva al ponte LUVOV MOST , attraversandolo ci si trova alla stazione centrale dei treni e dei bus , mentre prima girando a sinistra in S. STAMBOLOV troviamo il MERCATO DELLE DONNE , il principale della città , alimentare e vestiario , molto economico e specchio del ceto povero , ci sono anche anziani e zingari che vendono un cestino di insalata , un tovagliolo ricamato , un paio di calze , oggetti usati .</div><br />
Ritornando in piazza Nedelya voltando sul lato destro passiamo davanti prima al MUSEO ARCHEOLOGICO e poi al grande palazzo che ospita la NATIONAL ART GALLERY e il ETNOGRAPHICAL MUSEUM , entro solo nel secondo per 3 Lev , espone costumi , oggetti , documenti del popolo Bulgaro.<br />
Sulla stessa strada all’angolo con S. RAKOVSKI , la CHIESA RUSSA di S. Nicola del 1914 con le cinque cupole dorate , l’interno è piccolo ma molto bello . Ancora pochi passi e una grandissima piazza mi toglie ogni dubbio che sono davanti alla ALEXANDER NEVSKI CATHEDRAL , il più grande edificio dei Balcani occupa la superficie di 4000 mq , ben 14 sono le porte di ingresso , centinaia le finestre a mosaico , i dipinti , nella cripta un esposizione di oltre 200 icone , nella piazza il mercatino dell’usato con molti oggetti militari , quadretti e icone di Santi , artigianato Bulgaro , tessuti e tovaglie . <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-6.jpg" width="200" /></a><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-7.jpg" width="200" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Per comprare i souvenir trovate un negozio all’uscita del museo Etnografico oppure nel sottopasso di piazza Nedelya e in quello davanti ai magazzini Zum . Per mangiare trovate un infinità di ristoranti e locali , e mediamente si spende l’equivalente di 5 euro , bello sedersi in locali lussuosi , prendere una coppa gelato e pagare un conto da 2 euro… Ancora meno si spende nei negozi , curiosi quelli seminterrati dove la vetrina esterna mostra la merce ma per comprare bisogna chinarsi nello sportellino a livello terra , ogni posto è utile per aprire un negozio , a volte in baracche tipo garage . Un'altra cosa che colpisce sono il numero infinito di condizionatori appesi alle case , se ne vedono centinaia , spesso lo scarico dell’acqua è direttamente sul marciapiede , infatti è facile prenderla in testa…</div><br />
Meglio camminare sui marciapiedi guardando bene a terra… non è raro trovare un tombino aperto o qualche buco… o cemento sollevato , anche le strade non sono migliori… Dirigendosi in periferia il degrado aumenta , anche per la vista di palazzoni enormi alti 15 piani in cemento grezzo , ognuno è un “blocco” con una sigla , A2.. B1... qui è ulteriormente difficile orientarsi per la mancanza a volte dei nomi nelle vie . Anche i numeri civici sono spesso mancanti , o scritti a mano , oppure le numerazione continua in una traversa… <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-8.jpg" width="200" /></a><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-9.jpg" width="200" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">In città ci sono molti parchi e fontane molto belle , monumenti e statue , oltre a un numero elevato di casinò .</div><br />
Come escursione fuori Sofia scelgo la seconda città del paese , PLOVDIV , posto sicuramente da vedere per la sua bellezza , parto con il bus alle 7,00 di mattina dalla Central bus station , il biglietto si fa a bordo (10 Lev) ma non per le altre destinazioni dove bisogna acquistarlo all’interno dell’edificio nelle tante biglietterie divise per compagnie , qui essendo scritto tutto in cirillico o avete già trovato su internet la compagnia che vi serve o dovete chiedere all’ufficio informazioni , ci sono comunque due terminali a disposizione in inglese per la ricerca . Due ore e arriviamo viaggiando sempre tra campi e prati verdi , ci lascia davanti alla stazione e di fronte c’è la stazione dei bus per il ritorno , mi incammino verso il centro moderno passando in grandi piazze e la via centrale pedonale con tanti negozi e locali , al termine sulla destra salendo la strada si arriva alla CATTEDRALE , continuando a salire sulla collina si arriva al centro storico , passeggiando su queste stradine di pietra si ammirano degli edifici del XVIII secolo stupendi , negozietti di antichità e souvenir e il magnifico ANTICO TEATRO di epoca Romana da 3500 posti . <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-10.jpg" width="200" /></a><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-11.jpg" width="200" /></a><a href="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" lk="true" src="http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Paolo/sofia-12.jpg" width="200" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Al ritorno il bus percorre 20 km alla velocità di 50 km/h… con una temperatura di 35° , questo mi toglierà la voglia i giorni seguenti di andare in posti più lontani…</div><br />
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Anche questo viaggio è stato ricco di scoperte , soprattutto per il loro linguaggio incomprensibile , le difficoltà per farsi capire quando entrate nei negozi , sedersi in un ristorante e far finta di leggere il menù… (tranquilli quasi sempre c’è anche l’inglese…) , quelle per orientarsi , il divertimento a curiosare nelle strade fuori dal centro , tutto emozionante .<br />
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OK taxi mi porta all’aeroporto per 10 Lev con mancia e il volo Myair (46,74 euro) a Bergamo.<br />
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<em>Paolo: </em><br />
<em>dunebuggy@inwind.it </em><br />
<em></em><br />
<em><a href="http://dunebuggy.altervista.org/">http://dunebuggy.altervista.org/</a></em>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-51167209922155920382009-08-28T10:21:00.002+02:002009-08-28T10:21:58.277+02:00La nostra cara Bulgaria..............<em>by Vito1957</em><br />
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Non ho una grande esperienza della Bulgaria, quello che conosco, in gran parte lo devo agli amici del forum (italiani che vivono in Bulgaria e bulgari) che qualche anno fa, mi hanno fornito molte ed utili informazioni per il mio viaggio in moto sulle strade di questa simpatica nazione. Sono tornato altre volte in aereo, molto piu’ comodo, ma privo di quello spirito di avventura che si vive con la moto e sinceramente mi sono innamorato di questa nazione che, molti italiani, ingiustificatamente vedono come pericolosa ed immaginano molto lontana. Questo giustifica la mancanza di numerosi turisti italiani, come per esempio avviene in Grecia e Croazia pur avendo bellezze naturali notevoli; Sono rimasto affascinato dai boschi incontaminati e dalle distese di girasoli che incontravamo durante il nostro viaggio che ti davano il senso della bellezza della natura. In questa nazione convivono le realtà piu’ diverse, puoi trovare per strada un carretto con le ruote trainato da un cavallo che trasporta la gente che lavora nei campi e subito dopo incrociare una fiammante mercedes; puoi trovare gente genuina (come esisteva molti anni fa in Italia che ti offre quel poco che ha) e persone che ti guardano con diffidenza. Questo stridente contrasto mi affascina, così come il passare del tempo che qui non sembra interessare molto. Il viaggiatore che arriva in Bulgaria sappia che per alcuni versi farà un salto indietro nel tempo, ma per altri, troverà soluzioni molto evolute soprattutto nel campo della tecnologia che da noi non sono ancora state adottate. Per esempio i bulgari hanno già da tempo la carta di identita’ elettronica, mentre noi stiamo ancora decidendo dove come e quando rilasciarla………………, hanno già la fibra ottica ed altro. Discuto spesso con la mia compagna bulgara per capire il loro modo di vita, la loro cultura per cercare di migliorare il mio approccio con questa simpatica gente e penso sempre alla prossima volta che andrò li. Il gruppo degli italiani ivi presenti è molto compatto e molto ben integrato nel tessuto sociale bulgaro, infatti molti di loro hanno compagne bulgare come me e spesso si incontrano per salutare un amico che arriva o che parte o per trascorrere insieme una serata, una ricorrenza o anche per il solo piacere di stare insieme. Questo modo di fare ti da la sensazione di sentirti comunque in famiglia pur essendo lontano dall’Italia. Grazie amici. Ci vediamo presto. Vito.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-81212685766319943622009-08-28T10:20:00.000+02:002009-08-28T10:20:35.394+02:00Natale in BulgariaDima è un’espatriata bulgara che vive a Singapore. In questo articolo ci racconta il Natale nel suo paese d’origine, la Bulgaria.<br />
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Natale nella mia famiglia (Bulgaria)<br />
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Trovo che vivere in un paese straniero rinforzi la sensazione di appartenenza alla propria cultura di origine. Io sono lontana dal mio paese, la Bulgaria, da più di 14 anni, e in alcuni periodi dell’anno sento davvero un forte bisogno di essere a casa, tra parenti e amici. <br />
Nei miei ricordi la Vigilia di Natale è sempre legata a una riunione famigliare e a una cena speciale che prepariamo. Il 24 dicembre è la fine del digiuno nella tradizione ortodossa, e tutti i piatti che vengono serviti devono essere senza carne. Ricordo mia madre che cominciava a preparare da mangiare fin dal mattino . - sarmi (foglie di cavolo ripiene di riso), peperoni ripieni, ushaf (preparati con frutta secca bollita), fagioli. Il giorno di festa, sulla tavola bisognerebbe mettere anche aglio, nocciole e miele (che simbolizza la fertilità). Ma il momento più atteso da tutti è quando si distribuisce il pane speciale tra i membri della famiglia. Il pane contiene una piccola moneta. Secondo la tradizione, chi trova la monetà sarà il più fortunato/a della famiglia durante l’anno in arrivo. Cominciamo la cena passando in tutte le stanze della casa con dell’incenso. In questo modo si dice che gli spiriti maligni vengono allontanati. La vecchia tradizione richiede che la tavola rimanga imbandita fino al mattino seguente. La credenza è che durante la notte gli spiriti dei morti della famiglia verranno a visitare la casa.<br />
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Anche il 1° gennaio si festeggia in maniera speciale. Molti giorni prima di Capodanno i bambini decorano il ramo di un albero, e questa decorazione si chiama "surovacka". Al mattino presto i bambini vanno incontro ai genitori con una canzone che augura loro un anno prospero. Cantano colpendo leggermente la persona sulla schiena con la loro "surovacka". In cambio i bambini ricevono un po’ di soldi.<br />
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<em>Per gentile concessione di <a href="http://www.expatclic.com/">http://www.expatclic.com/</a> Redazione di Singapore Traduzione dall'inglese: Claudiaexpat"</em>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-73440319815411929822009-08-28T10:15:00.000+02:002009-08-28T10:15:05.991+02:00Quanto costa la vita a Sofiadi newnewton dal mio viaggio in Bulgaria Marzo 2007<br />
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<strong>SIGARETTE</strong><br />
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Per quanto riguarda le sigarette, io ho comprato le "Pall Mall" al nuovo Moll e le ho pagate 2,5 leva il pacchetto. Nel mercatino di via Simeonov sono stato avvicinato da venditori abusivi ed ho acquistato le Malboro a 2 leva il pacchetto. Speravo di poter acquistare qualche altra marca all'aeroporto, ma non mi è stato possibile. Il volo Alitalia partiva dal nuovo scalo dove i punti vendita non sono ancora in funzione.<br />
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<strong>GENERI ALIMENTARI</strong><br />
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Dipende dal luogo nel quale si acquistano. Per quanto riguarda frutta e verdura convengono i mercatini all'aperto ed in particolare i punti vendita con bilancia elettronica. Questi i prezzi dei prodotti più diffusi mazzo di prezzemolo: da 25 a 35 leva chilo di pomodori: da 1,5 a 2,5 leva chilo di mele: da 0,8 a 1,4 leva chilo di banane: da 1,9 a 2,4 leva pane (pezzo da 500g): da 0,35 a 0,50 leva pane (pezzo da 1000g): da 0,50 a 0,60 leva uova: da 0,14 a 0,16 leva (dipende dalla grandezza) petti di pollo (chilo): da 7 a 8,5 leva fettine di maiale (chilo): da 7,5 a 9 leva fettine di manzo (chilo): da 9 a 13 leva (vendute al Billa) Orate (chilo): da 15 a 17 leva (mercato di S.Maria, Moll) spigole (chilo): da 14 a 16 l3leva (mercato di S.Maria, Moll) coca cola (2 litri): 1,99 leva acqua minerale (1 litro): da 0,5 a 0,7 leva olio italiano (1 litro): da 15 a 18 leva latte (litro): da 1,4 a i,6 leva<br />
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<strong>RISTORANTI</strong><br />
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Dipende dal ristorante e da quel che si mangia e si beve. Se ci si accontenta di una insalata, di un piatto di carne di pollo con patate e di acqua minerale (o birra, il prezzo non cambia), si può spendere tra i 10 ed i 15 leva. Non esagerate con le rakie e con il vino. Controllate bene il prezzo, potreste avere delle sorprese. E' possibile mangiare pure in un ristorante cinese. Se si pasteggia con acqua o birra non si spende più di 7/8 leva a testa. Se poi si va di corsa, è possibile la pizza al taglio (1,2 leva) ed una coca (0,8 leva).<br />
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<strong>ABBIGLIAMENTO</strong><br />
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Anche qui, dipende dai negozi che si frequentano e dai capi che si acquistano. Vi è comunque possibilità per tutte le tasche. Una camicia di media qualità: da 15 ai 25 leva un maglione di media qualità: dai 20 ai 30 leva un pantalone di media qualità: dai 20 ai 30 leva. Ovviamente puoi trovare anche le grosse marche a prezzi competitivi. Una camicia Timberland si può trovare a 70 leva. Un pantalone Timberland si può trovare a 90/100 leva SCARPE Si trovano di tutti i prezzi e di tutti i gusti. Un paio di scarpe di media qualità si può acquistare a 40/50 leva. In questo periodo, in saldi, puoi trovare le geox a 99 leva.<br />
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<strong>TRASPORTI</strong><br />
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Il viaggio di corsa semplice in autobus o tram costa 0,7 leva se acuisti il biglietto in un punto vendita, 0,8 leva se lo acquisti a bordo. Esistono biglietti utilizzabili per una intera giornata o per più giorni. Il viaggio in taxi dipende dal percorso. Di solito 0,5 leva di prezzo fisso al quale sommare circa 0,5 leva a chilometro e 0,25 leva per ogni minuto di sosta.<br />
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<strong>CASE IN AFFITTO</strong><br />
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Dipende dalla zona e dalle dimensioni. Di norma sono nella zona centrale, hanno una o due camere con bagno ed angolo cottura. I prezzi variano da 35 a 55 euro al giorno. Per lunghi periodi si possono avere dei trattamenti particolari. L'affitto per un anno può costare 250/300 euo al mese.<br />
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<strong>ALBERGHI</strong><br />
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Dipende dal tipo di albergo. I prezzi per la camera doppia partono dai 40 euro.<br />
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<strong>CASE VECCHIE IN VENDITA</strong><br />
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I prezzi variano a seconda della zona. Al centro si trovano a circa 1000/1100 euro al mq commerciale. In periferia il prezzo può ridursi a 500/600 euro al mq.<br />
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<strong>CASE NUOVE IN VENDITA</strong><br />
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Anche qui dipende dalla zona. Al centro centro (raggio 1000 metri attorno a Vitosha) si può trovare a 1100/1200 euro/mq. Tra 1000 e 3000 metri si può ancora trovare a 900/700 euro/mq. Attenzione, i prezzi sono a mq commerciale (di solito 25% in più rispetto alla superficie netta interna dell'appartamento) e si rifiniscono ad appartamento non rifinito. Di norma chi acquista deve provvedere a pavimenti e rivestimenti, arredo del bagno, tinteggiature ed impianto di riscaldamento (centralina). Al riguardo occorre prevedere, per finiture normali, ulteriori 80/85 euro/mq. Arredare in maniera spartana un appartamento di 50 mq (letto, soggiorno-pranzo, bagno), compreso angolo cottura ed elettrodomestici, può costare 2000 euro. Per ulteriori informazioni e consulenze contattami pure.Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-75027064003263289362009-08-28T10:08:00.000+02:002009-08-28T10:08:59.098+02:00by "Vito" (24/07/2006)Non avevo mai pensato che un giorno sarei andato a visitare quel Paese, da noi non molto lontano, ma poco conosciuto. Tutto iniziò circa un paio di anni fa, quando tornando a casa dal lavoro, una sera vidi mio figlio vicino il pc e coinvolto in qualcosa che lo teneva lì con molto entusiasmo. Gli chiesi cosa stesse facendo e lui mi rispose che stava parlando, in tempo reale con una sua amica negli States. Dapprima gli dissi di non perdere tempo e di andare a dormire, poi, ripensandoci bene ed incuriosito tornai da lui e gli chiesi come faceva a parlare e con quale mezzo. Scoprii in questo modo l’esistenza di ICQ e me lo installai sul mio pc. Eseguii una ricerca e la prima persona che rispose ai miei banalissimi “hi” fu una ragazza bulgara di nome Maria con cui avevo difficolta’ di comunicazione in quanto non parlava italiano, ma un terribile inglese oltre alla sua lingua madre che era il bulgaro. Riuscii a scambiare alcune parole ma mi resi conto della difficolta’ di farsi capire, ma quella ragazza testarda come me, mi intrigava e continuai a parlare con lei. Per rendere le cose meno difficili, mi attivai per cercare un traduttore italiano-bulgaro che allo stato non esisteva, ma riuscii a trovare delle frasi scritte e la relativa traduzione sul sito Bulgaria-Italia che mi aiutarono un po’ nell’impresa. Successivamente, contattai altre persone bulgare e finalmente trovai qualcuno che parlasse anche italiano, la cara Sissi che pazientemente mi traduceva e mi traduce le frasi e mi spiegava quello che era il loro mondo, la loro vita. Mi colpiscono la sincerita’, la semplicita’ e l’orgoglio di questa gente che suscitano in me la curiosita’ di conoscere questa nazione. La stessa Sissi mi dice che esiste un forum, gestito da un italiano residente a Sofia nel quale si parla di Bulgaria e di Bulgari, mi iscrivo e cerco di partecipare in modo da entrare nella mentalita’ della gente del posto e cercare di capirla. Vengo accolto come “una persona di famiglia” tranne che da qualche utente (guada caso italiano) e mi sento subito a mio agio. Riesco ad attingere informazioni, immagini, a contattare persone che altrimenti non avrei mai conosciuto e comincio a pensare di andare lì a visitare quella nazione che mi affascina sempre più. Mi balena l’idea di andarci in moto e trovo su internet gli appunti di viaggio di un italiano che, prima di noi aveva superato l’impresa, rimanendo entusiasta di questa nazione e della sua gente. Organizzo per l’estate 2005, ma il tutto viene vanificato all’ultimo momento dai miei amici di viaggio che per vari motivi sono costretti a venire meno, anch’io ho problemi di salute nello stesso periodo e rinviamo tutto all’anno successivo. Acquisisco varie informazioni dal forum “l’incontro” che mi consentono di organizzare e pianificare il mio viaggio e di stabilire tempi e tappe. Per noi risulta possibile lasciare il lavoro dopo il Referendum di giugno e, pertanto stabiliamo di partire il giorno 28 giugno col traghetto da Brindisi, alla volta di Igoumenitsa in Grecia. Siamo in 2 io ed Alberto, un mio amico e collega vigile urbano, appassionato di motociclette quanto me. La mattina alle ore 5 sbarchiamo con le nostre Suzuki VStrom e Honda Dejaville sul suolo greco e ci avviamo dalla autostrada, ancora in costruzione, che conduce a Salonicco. Tutto procede per il meglio fino a pochi chilometri da Ioannina dove siamo costretti a lasciare l’autostrada ed ad inerpicarci su strade di montagna fino a Grevena, dove riprendiamo l’autostrada per poi arrivare verso le 13.30 a Salonicco, nostra prima tappa di viaggio. La temperatura è elevata, circa 38 gradi che con le tute da moto e casco, col calore delle moto, ai semafori ti fanno soffrire davvero tanto, giriamo un po’e chiediamo per un albergo, ci dirottano sulla parte alta della citta’ dove troviamo alcuni alberghi, unico problema sono le moto, per le quali non esiste garage, ma la stanchezza prende il sopravvento e decidiamo di lasciarle per strada di fronte alla reception dell’albergo che nel frattempo siamo riusciti a trovare, purtroppo privo di aria condizionata e la notte è quasi impossibile riuscire a dormire. Ma la voglia e l’entusiasmo di arrivare in Bulgaria è troppo forte, per cui, decidiamo di partire di prima mattina alle 5, per la volta di Seres e la frontiera Bulgara. Ci avviamo alla ricerca della strada, in una citta’ caotica quale Salonicco, e ci imbattiamo ad un semaforo in un motociclista che con entusiasmo, si offre di accompagnarci sulla strada per Seres, ci scorta sino ad un semaforo e ci saluta cordialmente mentre lo ringraziamo della cortesia. Percorriamo circa un’ora e mezza di strada in sella alle nostre generose moto tra strade parzialmente in costruzione fino ad arrivare al confine Bulgaro di Marikostinovo. Solita fila, breve, per fortuna, richiesta di documenti di rito, passaggio delle ruote delle moto nel disinfettante e mentre ci controllano i documenti si accorgono che è il mio compleanno. Il doganiere mi chiede di offrirgli in da bere ed io non sapendo cosa fare, cerco di dargli 5 euro per consentirli di farlo con comodo dopo. Questo rifiuta facendomi notare di essere sorvegliato dalle telecamere ed allora niente da fare. Subito dopo i controlli ci fermiamo a cambiare il denaro e ci accorgiamo con meraviglia che i leva sono molto simili agli euro almeno a grandi linee. Dopo questa breve sosta, io ed Alberto, decidiamo di ripartire alla volta di Blagoevgrad dove siamo attesi dalla nostra amica Ilona che ci portera’ a visitare il monastero di Rila. Arriviamo a Blagoevgrad dopo circa un centinaio di chilometri e ci incontriamo con la nostra amica presso un distributore OMV, veloce caffè e partenza per Rila. Dobbiamo subito rilevare che la guida dei bulgari è piuttosto pericolosa e soprattutto veloce, corrono tutti come pazzi, anche la nostra guida che ci precede con l’auto, visto che dice di aver paura delle moto, corre come una matta e siamo costretti a correre anche noi per non perderla. La strada per Rila è tranquilla e corre lungo boschi e torrenti fino alla meta. Una volta arrivati, si percepisce un qualcosa di indescrivibile, ma di palpabile, la serenita’ di un luogo sacro che ti pervade. La nostra amica ci porta in giro per il monastero e ci fa visitare il museo. Finita la visita, torniamo a Blagoevgrad dove e ci rechiamo a pranzo tutti insieme e restiamo fino alle 17 circa per poi ripartire per Sofia, dove siamo attesi la sera dagli amici del forum che ci hanno prenotato le stanze per la notte e ci aspettano in al ristorante per festeggiare il mio compleanno. Entriamo in Sofia e riusciamo ad arrivare fino a Ruski Pamentik, una piazza dove ci incontriamo con Vania e Sissi che ci fanno strada col taxi fino al luogo dove sono state prenotate le nostre stanze. Il primo impatto è devastante, una abitazione che sembra appena uscita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma le stanze non sono proprio male e, soprattutto, c’è il posto per le moto con un cane che fa la guardia e quindi ci fermiamo qui, giusto una rapida doccia e ci rechiamo insieme a Sissi, col taxi al ristorante dove abbiamo appuntamento con gli amici italiani. E’ il giorno della semifinale dei campionati del mondo e roviniamo la serata ad alcuni amici che hanno il piacere di incontrarci eludendo la partita. Finalmente conosco quelle persone con cui ho parlato tante volte nel forum ed in chat e che vedo per la prima volta. La prima impressione è quella di amici che si conoscono da sempre e la serata scorre veloce e cordiale, con scambio di opinioni ed impressioni sulle varie persone. Il mio amico Alberto, pur non partecipando al forum e non avendo amici in chat, si ambienta immediatamente, bisogna dire che questi bulgari ci fanno sentire proprio a nostro agio. Manuel, l’amministratore del forum, italiano sposato con Vania, una bulgara, è una persona cordiale e simpatica, così come sua moglie; conosco di persona anche Sissi che parla molto bene italiano, conosco anche Maurizio un toscanaccio che vive in BG con cui avevo parlato alcune volte e Vili, la sua compagna, persone simpatiche e cordiali, ho di fronte a me Enderlandia, un bulgaro che parla benissimo italiano con accento bergamasco e ci casco anch’io prendendolo per mio connazionale. Dopo un po’ arriva la mia amica Maria, la prima persona bulgara con cui ho avuto contatti. E’ una ragazzona più alta di me di circa 5-10 cm, con un viso molto dolce che si siede accanto a me e con la quale cerco di intavolare una conversazione ma, come al solito, ho difficolta’ a farmi capire anche in inglese, ma mi viene spesso in aiuto Sissi che traduce in bulgaro. Alberto, dopo pochi minuti è perfettamente a suo agio e mostra di gradire pienamente la cucina bulgara, io differentemente da lui, non mangio tutto e sono costretto ad evitare le pietanze che contengono aglio e cipolla, praticamente quasi tutte, e quindi usufruisco di poche pietanze, ma non importa, sono contento di essere tra amici e loro sembrano altrettanto contenti di stare insieme a noi. Verso mezzanotte, l’intermittenza delle luci del locale ci segnala cortesemente di avviarci all’uscita e noi andiamo tutti insieme al Caffe’ Lavazza, ritrovo degli italiani dove incontriamo Pino, un altro italiano che lavora a Sofia e siccome anche il Lavazza sta chiudento, con lui ci rechiamo presso un pub gestito da un italiano dove finiamo la serata, mentre un acquazzone si abbatte su Sofia. La mattina dopo abbiamo appuntamento con la nostra amica Nezi, suo marito Kamen e la loro figlia in un bar vicino il nostro albergo, dove ci incontriamo e ci mettiamo d’accordo per rivederci il giorno successivo a Veliko Tarnovo. Questa gente che non ci ha mai incontrato, è di una cordialita’ e disponibilita’ incredibili che ci sconcertano. Ci prenoteranno un albergo lì e ci attenderanno all’inizio della citta’. Ci salutiamo, mentre loro gia’ si avviano a Veliko Tarnovo dandoci appuntamento al giorno successivo. Cerchiamo qualcuno che ci porti in giro per Sofia e per non essere di peso per coloro che ci hanno gia’ tollerato il giorno prima, contatto una amica conosciuta in chat, Galia che, disponibile come tutti gli altri, ci porta a visitare la capitale della Bulgaria. La sera, ci chiama Maurizio e ci invita ad andare a cena con lui e Vili vicino Sofia dove assisteremo ad uno spettacolo tipico bulgaro con danza sui carboni ardenti. Il ristorante è carino, molto ben curato secondo gli standard europei, con musica folkolorstica bulgara che ci intrattiene per tutta la serata, tranne per una decina di minuti dove, individuati come italiani, ci vengono cantate un paio di vecchie canzoni italiane che apprezziamo. A fine serata Maurizio e Vili ci accompagnano in albergo e ci diamo appuntamento a Varna per incontrarci ancora. Il nostro viaggio prevede la partenza per Veliko Tarnovo il giorno successivo con permanenza di un giorno per visita della citta’. Di buon ora, siamo svegli, una pulita alle moto prima di partire, visto che la pioggia della sera del nostro arrivo le ha sporcate, il tempo sembra buono e, poco dopo, arriva Maurizio con Vili, che ci guidano sulla strada per Veliko Tarnovo. Ci fermiamo a prendere un caffe’ insieme ad un distributore di carburante, qui ci viene chiarito un mistero che ci aveva accompagnato per diversi chilometri, vedevamo sempre un cartello con la scritta “vignette” ma non capivamo a cosa servisse, Vili e Maurizio ci dicono di acquistare questa vignetta che altro non è che una specie di tassa per percorrere le strade della Bulgaria, acquistiamo ed incolliamo l’adesivo sul parabrezza, dopo di che ci salutiamo, dandoci appuntamento a Varna ed il nostro viaggio riprende alla volta di Veliko Tarnovo. Pochi chilometri dopo aver lasciato i nostri amici, all’inizio della strada di montagna, ci sorprendono pioggia e nebbia, ma due pazzi come noi non potevano non essere attrezzati per fronteggiare anche questa evenienza, per cui ci fermiamo un attimo ed indossiamo gli indumenti da pioggia per poter proseguire il nostro viaggio. Piove a dirotto e c’è nebbia, ma la strada è buona e si puo’ camminare tranquillamente, cosa che facciamo con un’unica sosta ad un distributore di carburante, dove rifacciamo il pieno, ci risistemiamo e ripartiamo per Veliko Tarnovo. Alle porte della citta’ ci aspettano Nezi, Kamen ed il loro amico Krasi che ci scortano sino alla casa di quest’ultimo dove potremo mettere le moto in garage e poi andare in albergo. Una doccia calda, rimuove dal nostro corpo il freddo che avevamo sentito durante il tragitto, il tempo di cambiarsi ed i nostri amici portano a visitare un monastero e successivamente ad Arbarnasi, tranquillo posto di villeggiatura a pochi chilometri da Veliko Tarnovo dove passeggiamo per un po’ sotto un celo plumbeo e minaccioso. Finita la gita, ritorniamo in albergo e ci diamo appuntamento per una breve visita della citta’ con cena finale in un ristorante con vista panoramica, tutti insieme. Lì ci congediamo da Nezi e Kamen che ripartono la mattina successiva restando d’accordo con Krasi che dovra’ venirci a prendere per salire di nuovo in sella alle nostre moto e riprendere il viaggio. Il giorno successivo, partiti Nezi e Kamen, andiamo in giro per la citta’ e visitiamo il castello di Veliko Tarnovo, il panorama è bellissimo, ma l’impatto è deludente, sono strutture ricostruite, anche male, in c.a., la manutenzione dei luoghi è pessima così come le indicazioni. Giriamo in lungo ed in largo la zona del castello ed infine torniamo verso la citta’, accolti all’uscita da un puparo che selezionando la lingua inglese, ci racconta la storia del castello di Baldwin. La serata la trascorriamo ancora da soli ed andando in giro, troviamo un locale dove poter mangiare una pizza e bere una zagorka, ovviamente non esattamente quella italiana, ma ci si deve accontentare. Il mattino seguente, puntuale come un orologio svizzero, Krasi, ci viene a prendere col suo taxi e ci porta a casa sua dove sono le nostre moto, ovviamente non capisce una parola di italiano ne’ tantomeno inglese e per ringraziarlo chiamiamo Nezi al telefono e le facciamo tradurre i nostri ringraziamenti. Caricatele moto con le nostre valige, veniamo scortati sino alla strada che conduce a Varna e Balchik, e li’ ci salutiamo nuovamente con un semplice gesto ed una stretta di mano. Sono fantastici questi bulgari, sono carini ed ospitali con noi, in una maniera da stupirci ogni volta, come se fossimo loro vecchi amici. E’ una bella giornata, ripresa la strada per Balchik incontriamo distese di girasoli che ci affascinano tantissimo e ci riportano indietro nel tempo, restiamo incantati da tanta bellezza, il viaggio continua fino a Balchik dove ci aspetta la nostra amica Mariana che ci ha prenotato l’albergo. Verso le 13 siamo lì e tutto procede secondo copione, abbiamo la fortuna di avere quasi in ogni citta’ qualcuno che ci indirizzi correttamente e quindi siamo molto agevolati. L’albergo a Balchik è carino, e confortevole, con affaccio direttamente sul mare ed i vari ristorantini ivi presenti. A piano terra vi è un posto per prendere il sole e la piscina, dove poi ci faranno lasciare le moto, guardate a vista dalla reception. Siamo stati proprio fortunati. Visitiamo il lungomare di Balchik, il giardino Botanico e la residenza della principessa Luisa per poi separarci dalla nostra amica e darci appuntamento per la sera. La sera Mariana e suo marito Marino, vengono a prenderci e passeggiamo un po’ fino ad arrivare in un ristorante con piattaforma proprio sul mare dove mangiamo una pizza e poi, visto che lì è piuttosto fresco, ci spostiamo su una terrazza vicina vedendo una partita dei mondiali sorseggiando una birra e salutandoci a fine serata. La mattina successiva carichiamo nuovamente le moto, salutiamo la nostra amica Mariana,vistosamente commossa, la ringraziamo della sua fattiva collaborazione e ripartiamo alla volta di Varna, dove ci aspettano Maurizio e Vili. Si percorrono agevolmente una cinquantina di chilometri che ci separano da Varna ed entriamo nella citta’. Prendiamo le indicazioni per il centro e proseguiamo per un bel tratto, poi ci fermiamo e chiediamo informazioni ma nessuno sa indicarci nulla, non capiscono l’inglese. Ci chiama Maurizio e ci dice che loro sono vicino la Cattedrale ed il McDonalds, ma non non vendiamo ancora nulla, fin quando un ragazzino, capita la nostra difficolta’ ci fa capire che siamo molto vicini e di proseguire ancora un poco, infatti dopo qualche centinaio di metri incontriamo Maurizio e Vili che ci indicano l’albergo. Ci rechiamo li e prendiamo le stanze, Vili deve andare via ed io, Maurizio e Alberto ce ne andiamo in giro per la citta’, carina e viva, con molte zone verdi, come tutte le citta’ della Bulgaria, fino a finire all’ora di pranzo, in un ristorantino sulla spiaggia dove mangiamo qualcosa. Trascorriamo il pomeriggio andando in giro per la citta’, visitiamo il museo delle navi e di altri mezzi militari e poi lentamente ritorniamo in albergo per riposare un po’, lavarci e cambiarci per ritrovarci la sera nuovamente a cena in un ristorantino tipico vicino al lungomare di Varna. Alle 22 dobbiamo tornare un attimo in albergo per mettere le moto nel bar attiguo che dovremo andare a riprendere la mattina successiva alle 6.00 prima della riapertura. Il giorno dopo alle 6.00 in piedi per riprendere le moto e si riparte alla volta di Burgas, altra citta’ sul mar Nero con sosta obbligata, prima di arrivarci, a Nesebar, lasciamo auto e moto in un parcheggio a pagamento e ci avventuriamo sotto un sole caldissimo tra le vie della citta’ per ammirare le bellissime costruzioni ivi esistenti, mescolandoci ai numerosi turisti. La fame si fa sentire ed il caldo anche, e allora ci fermiamo in un ristorantino vista mare all’aperto per far tacere lo stomaco prima di fare un ulteriore breve giro e tornare al parcheggio per riprendere i mezzi ed avviarci verso Burgas. In serata siamo a Burgas, dove troviamo l’albergo sempre con l’aiuto di Maurizio e Vili e per essere piu’ precisi della loro cognata che si prodiga per trovarci delle stanze con climatizzatore. Breve riposino e poi tutti insieme a cena ad un ristorante italiano (finalmente) dove mi rifaccio delle varie astinenze con un bel piatto di spaghetti ai frutti di mare, chiacchieriamo un po’ con il proprietario e poi ci avviamo a piedi verso il centro della citta’ che a differenza di Varna, non è molto movimentata di notte fino ad arrivare in un locale piano bar dove ci fermiamo a bere qualcosa e terminiamo così la serata. Il giorno successivo, partiamo alla volta di Primosko, un'altra delle rinomate localita’ balneari del mar nero, visitiamo la citta’ la mattina, a me sembra molto simile a Nesebar, poi ci rechiamo in un residence, dove aveva lavorato il defunto figlio di Vili e dove c’erano i suoi amici. Lei resta con i ragazzi, noi andiamo al mare tramite una stradina che attraversa una zona paludosa fino ad arrivare sulla spiaggia, affatto affollata, dove ci stendiamo a prendere il sole e successivamente facciamo il bagno. Nel tardo pomeriggio riprendiamo la strada per Burgas, ci fermiamo a Sozopol dove mangiamo qualcosa sul mare e passiamo a salutare un amico italiano che ha li un ristorante, non ancora completato, dove beviamo qualcosa e poi torniamo a Burgas in albergo per lavarci e cambiarci. In serata ci telefona Maurizio e ci comunica il posto ove ci incontreremo, un ristorante all’aperto nel centro di Burgas, ci facciamo dare l’indirizzo e li raggiungiamo con un taxi. Il giorno seguente sempre con i nostri amici ci rechiamo a mare nei pressi di Burgas e vi trascorriamo l’intera giornata, con la breve interruzione di un paio d’ore per il pranzo. In serata torniamo in albergo e ci salutiamo con i nostri amici che la mattina successiva andranno ad Aitos dove vivono i genitori di Vili. Ci salutiamo da grandi amici e li ringraziamo di cuore per tutto quello che hanno fatto per noi, invitandoli a venirci a trovare quando avessero voluto farlo. Noi approfittiamo del fatto di restare soli e su mia proposta, ritorniamo per cena al ristorante italiano per mangiare una pizza. La mattina successiva, colazione ed operazioni di rito, chiusura valige e loro installazione sulle moto alla volta di Plodiv. Mentre stiamo partendo ci chiama Maurizio e visito che Aitos si trova sulla strada che dobbiamo percorrere, ci invitano a prendere un caffe insieme. Arrivati ad Aitos, ci incontriamo con i nostri amici che ci portano in un bar gestito da un italiano dove restiamo per un’oretta parlando del piu’ e del meno, poi Vili ci invita a casa dei suoi genitori, ed accettiamo con piacere questa ulteriore sosta. Si è fatto tardi e la strada da percorrere è ancora tanta per Plodiv per cui ci salutiamo di nuovo e ci avviamo per la nostra destinazione. Fa molto caldo, percorriamo strade tra distese di girasoli, uno spettacolo unico, ad un certo punto incontriamo un gruppo di bikers che ci saluta e che salutiamo con un cenno della mano, fanno piacere questi piccoli gesti di solidarieta’ tra moticiclisti. Nei pressi di Stara Zagora ci sorprende un temporale e pertanto, reindossiamo le tute anti pioggia che teniamo per una settantina di chilometri, poi ci fermiamo ad un autogrill sull’altostrada e ci liberiamo di tale fardello, visto che nel frattempo il tempo si è rimesso al bello. Pochi minuti per un panino, pieno alle moto e si riparte per Plodiv dove arriviamo in serata; troviamo un albergo dove sistemiamo le moto, ci laviamo e poi si parte in centro della citta’ che è deserta poiché c’è la finale dei mondiali di calcio. Ci fermiamo in un ristorante tipo italiano dove chiediamo una pizza mentre guardiamo la partita, nel locale a fianco si sentono diverse persone che incitano la Francia, noi italiani siamo in netta minoranza, ma il risultato finale è quello che conta e da quanto vedo, la maggioranza dei bulgari tifa Italia e la cosa mi fa molto piacere. La mattina successiva, colazione, si caricano le valige sulle moto e si riparte per Sofia dove in serata saluteremo i nostri amici, prima di tornare in Italia. Troviamo un albergo nelle vicinanze di quello che ci avevano trovato i nostri amici all’arrivo e sistemazione delle moto in un locale chiuso. Facciamo giusto in tempo a portare su le valige che ci coglie un acquazzone improvviso, ma siamo ormai al coperto. Aspettiamo che finisca di piovere e ci facciamo indicare un ristorante dal portiere dell’albergo che è prodigo di informazioni dopo le nostre mance. Seguiamo le sue indicazioni ed arriviamo in un ristorante tipico bulgaro dove ordiniamo due spiedini di carne e patatine fritte, oltre all’immancabile zagorka. Dopo il caffe’ torniamo in albergo e ci riposiamo visto che la sera abbiamo appuntamento con Manuel e Co. In un altro ristorantino tipico bulgaro dove avverra’ il commiato con gli amici bulgari ed italiani visto che il giorno dopo lasceremo Sofia per avviarci verso la Grecia. La serata trascorre in allegria tra un frastuono infernale, ci sono anche dei musicanti in abiti tipici che intrattengono i clienti del ristorante e a fine cena, ci troviamo fuori dal ristorante ci salutiamo con un arrivederci alla prossima volta ed in taxi torniamo in albergo. Il giorno dopo, operazioni di rito, colazione valige sulle moto e si parte per la via del ritorno, ci facciamo indicare la strada da un taxi che ci porta fino a Ruski Pamentic, la piazza nella quale siamo stati prelevati dai nostri amici al nostro arrivo e ci avviamo, con la tristezza nel cuore, alla volta di Blagoevgrad dove ci aspetta la nostra amica Ilona che ci ha prenotato un buon albergo con piscina, sauna, parcheggio custodito, e tutti i confort e che ci porta in giro per l’intera serata. Ci salutiamo anche con lei perché il mattino seguente abbiamo un lungo tragitto da percorrere, infatti abbiamo deciso di non fare sosta a Salonicco e di andare direttamente ad Igoumenitsa dove ci imbarcheremo per l’Italia. Fino alla frontiera con la Grecia ci sono circa 120 km. In prossimita’ di Sandaski ci ferma la polizia che ci controlla i documenti e poi molto cordialmente ci lascia ripartire. Arriviamo alla dogana bulgara, va via circa una mezz’ora per le formalita’ di rito e poi passiamo alla dogana Greca dove ci controllano le valige oltre che i documenti. Finiti gli intoppi ci avviamo in direzione Seres e Salonicco, prendendo poi l’autostrada Atene-Salonicco fino allo svincolo per Kozani dove deviamo e ci immettiamo sulla strada che porta a Kozani-Ioannina-Igoumenitsa. Percorriamo una autostrada quasi deserta, passando vicino a 2 centrali nucleari per l’energia elettrica, dove ci sorprende nuovamente la pioggia e siamo costretti ad indossare nuovamente le tute antipioggia ed arriviamo a Grevena. Dovremmo essere vicinissimi a Ioannina, ma a differenza dalla Bulgaria qui i segnali stradali sono quasi inesistenti e finiamo per fare un giro lungo un centinaio di chilometri sotto un incessante temporale e per strade di montagna, con le moto che su quel tipo di asfalto perdono aderenza e diventano ingovernabili e pericolose, fin quando arriviamo su un tratto di strada in costruzione dove alcuni operai ci danno le indicazioni per reimmeterci sulla strada che porta a Ioannina. Arrivati seguiamo le indicazioni per Igoumenitsa, ma non troviamo piu’ l’autostrada che abbiamo percorso all’andata, ma la vecchia strada che passa attraverso le montagne, incontrando branchi di capre, cavalli, ed animali vari allo stato libero. Siamo stanchissimi e bagnati, ma sappiamo che siamo vicini ad Igoumenitsa e che faremo in tempo a fare la prenotazione per la partenza visto che abbiamo il biglietto aperto per il ritorno. Ad un certo punto ci sembra un miraggio: leggiamo caffe’ italiano (Illy) e ci fermiamo poiché il richiamo è troppo forte, siamo ad una ventina di chilometri da Igoumenitsa, ne approfittiamo per toglierci gli indumenti da pioggia, il caffè è davvero Illy e fatto bene, salutiamo e ripartiamo. Dopo pochi minuti siamo ad Igoumenitsa dove cerchiamo la stazione marittima e ci prenotiamo per il traghetto delle 22,30 che ci riportera’ in Italia. Visto che sono le 19.30 ed abbiamo tempo, considerato che non abbiamo pranzato, ci fermiamo presso un ristorantino sul lungomare e ci gustiamo dei souvlakia e delle patatine fritte insieme ad una birra (erroneamente chiedo una zagorka, ma il cameriere mi guarda stupito e mi dice che ha solo heineken) e concludiamo infine con un ouzo. Ci rechiamo alla stazione marittima, nuovo controllo prima di entrare e ci avviamo al molo 12 dove arrivera’ il nostro traghetto e troviamo gia’ in attesa, due altri motociclisti belgi con le loro BMW ed un italiano con sua moglie che ha fatto il giro del peloponneso in moto. Una volta a bordo, sistemiamo le moto (ce le fanno legare perché si prevede mare mosso), lasciamo la nostra roba nella cabina e ci rechiamo sul ponte dove la malinconia ci assale vedendo la nave partire e mentre si allontanano e svaniscono le luci di Igoumenitsa vediamo la scena finale del nostro fantastico viaggio. Un particolare ringraziamento va a Manuel e sua moglie Vania, a Sissi, a Nezi e Kamen ed i loro amici di Veliko Tarnovo, a Maurizio e Vili ed ai loro cognati, a Mariana e a tutte persone che hanno reso possibile ed agevole questa nostra avventura in moto per le strade della Bulgaria. Siete tutti nei nostri cuori, come dei vecchi e cari amici e non vi dimenticheremo mai.<br />
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Do skoro, amici.<br />
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Vito ed AlbertoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2668114571293546101.post-53196916050372995892009-08-28T08:38:00.002+02:002009-08-28T08:38:07.231+02:00by Ivana ParisiQuando andai per la prima volta in vita mia in vacanza in un posto balcanico, devo dire che Sofia mi sorprese molto.Ci sono stata tre settimane e sin dal primo momento mi è piaciuta molto come città. Questo perchè malgrado tende a svilupparsi ed a evolversi, prendendo come modelli i paesi europei più sviluppati, tiene molto a salvaguardare quelle che sono le sue origini ma soprattutto la sua storia.Negli angoli periferici della città si possono trovare palazzi costruiti dal regime comunista, invece in quelli centrali le varie culture delle diverse dominazioni di fondono permettendo ai turisti di apprezzare quanto il popolo bulgaro è fiero e aggrappato alle proprie origini ma soprattutto quanto ha lottatto per liberarsi dalle varie dominazioni, ma in particola modo da quella turca.Inoltre una cosa che mi ha sorpreso è il costo della vita che è veramente basso al punto che con meno di mille euro sono riuscita a passare delle bellissime vacanze senza farmi mancare mai nulla ma soprattutto dormendo in hotel puliti e accoglienti che si possono paragonare ai nostri 3 stelle.Unknownnoreply@blogger.com0